Vescovo dei migranti attacca Salvini: ​”Il Vangelo? Strumentalizza la fede”

Le parole di monsignor Gian Carlo Perego dopo il comizio di Matteo Salvini dove ha esposto un Vangelo in piazza
L’esposizione del Vangelo e del rosario dal palco della Lega da parte di Salvini non è piaciuto ad alcuni parroci.
In particolare non è piaciuto a monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara conosciuto come “il vescovo dei profughi” per il suo impegno in favore degli immigrati durante il suo mandato alla fondazione Migrantes, l’ente della Caritas che si occupa di migranti.

Le parole del vescovo

“Qui ci ritroviamo di fronte a un leader che in maniera contraddittoria si presenta col Vangeloe col rosario e dall’altro lato predica la non accoglienza e il rifiuto dell’altro: ieri il meridionale, oggi lo straniero”, dice il vescovo in una intervista a Repubblica.

L’affondo contro Salvini

“La prima impressione – spiega il monsignore al quotidiano romano – è quella di una grave strumentalizzazione di due “segni” importanti, fondamentali dell’esperienza cristiana. Per altro da parte di un partito che non si è mai dichiarato di ispirazione cristiana e che si accompagna a una sorta di fondamentalismo cattolico. Contrapposto ad altre forme di fondamentalismo religioso”. La posizione del vescovo ferrarese è dunque di completa condanna di quanto visto dal palco leghista in piazza Duomo, a Milano. “Una strumentalizzazione che punta al consenso, alla creazione di una base elettorale, e che in realtà denota una certa incapacità di distinguere tra le reali esigenze della gente e gli strumenti fondamentali di un’esperienza di fede”, spiega Perego.

La Lega non è accogliente

Salvini potrebbe ribattere che la Lega da tempo sostiene le battaglie cattoliche contro le unioni omosessuali e in favore della famiglia naturale. Ma evidentemente a Perego non basta. “La Lega – dice – in realtà per quel che riguarda il tema del pluralismo religioso, dell’accoglienza, della solidarietà, si è assolutamente distanziata dalle esperienze del cattolicesimo sociale”.
Claudio Cartaldo –

Io, da cattolico, voto LEGA

26 febbraio 2018

Matteo Salvini, nel comizio di Milano, giura fedelta’ al Vangelo con il Santo Rosario in mano. L’Arcivescovo di Milano protesta, mentre le Chiese di tutt’Italia sono aperte ai comizi elettorali del PD e di Emma Bonino. Silvio Berlusconi, “nasando” l’aria che tira a favore della lista di Emma Bonino, le propone un accordo post-elettorale. Lei si era gia’ dichiarata disponibile per un governo delle larghe intese.
Con chi stanno i cattolici: con chi giura fedelta’ al Vangelo o con chi vuole allearsi con la leader del pensiero unico dominante, che ora vuole islamizzare l’Italia e l’Europa?
C’e’ da scegliere e mobilitarsi subito in vista del 4 marzo. Votero’ LEGA. Invito tutti a farlo. E’ necessario, per il bene del nostro paese, che Matteo Salvini prenda un voto in piu’ di Silvio Berlusconi.
Danilo Quinto

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