Dichiarazione di Monsignor Pavao Žanić[1]
Vescovo di Mostar-Duvno, pubblicata nel maggio 1990.
1. La verità sugli eventi di Medjugorje è oggetto della ricerca condotta da una Commissione della Conferenza Episcopale Jugoslava (BKJ). II loro lavoro sta procedendo lentamente. Con questa dichiarazione desidero quindi aiutare la Commissione ad arrivare ad una decisione quanto prima possibile. Si fa propaganda in favore di Medjugorje per mettere la Chiesa ed il mondo di fronte al fatto compiuto. Questa è stata l’intenzione dei difensori di Medjugorje sin dall’inizio. Bisogna ammettere che ci sono riusciti, perché dall’altra parte si lavora troppo lentamente o si resta in silenzio. Per queste ragioni e per le motivazioni che mi hanno dato i tanti che, da ogni parte del mondo, si accorgono che viene calpestata la verità, ho deciso di pubblicare un’altra dichiarazione, secondo il mio compito e la mia coscienza, è aiutare la Commissione. Con questa dichiarazione desidero svegliare le coscienze di coloro che difendono Medjugorje. Il loro percorso è semplice, ampio e tutto in discesa, mentre il mio è difficile, spinoso ed in salita. La Chiesa e la Madonna non hanno bisogno di falsità. Gesù dice: „La verità vi renderà liberi“ (Gv 8,32); „Io sono la via, la verità e la vita“ (Gv 14,6); „Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce“ (Gv 18,37). Per una breve descrizione delle falsità su Medjugorje ci vorrebbero 200 pagine, ma per ora tutto ciò che voglio è fornire questo breve riassunto senza adoperare un approcciò scientifico. Sono in qualche modo a disagio per il fatto che in alcune dichiarazioni il mio nome è presente nei titoli, ed invero dall’inizio delle “apparizioni” sono stato al centro degli eventi per via della mia posizione di vescovo e dei miei compiti. Mi dispiace anche di dovere menzionare alcune “cose spiacevoli”, ma senza di esse gli argomenti perderebbero la loro forza. In ogni modo, le cose più spiacevoli non verranno menzionate.
2. Un atteggiamento caratteristico: Marina B., guida turistica della Atlas Travel, portò un sacerdote di Panama nel mio ufficiò nell’agosto 1989: il suo nome: Presbitero Rodriguez Teofilo, pastore di Nuestra Senora de Lourdes. Con lui venne Carmen Capriles, giornalista, Gerente General dell’agenzia IATA, Avenida Alberto Navarro, Apartado 1344 Zona 7, Panama. Marina si presentò come guida turistica, traduttrice per l’inglese e convertita di Medjugorje. Il sacerdote mi chiese per quali ragioni non credessi alle “apparizioni”. Gli dissi che ho almeno 20 ragioni per non credere, delle quali anche una sola è necessaria – per chi è sobrio e bene istruito nella fede – per giungere alla conclusione che le apparizioni non sono soprannaturali. Gli raccontai del caso dell’ex padre francescano Ivica Vego. Per la sua disobbedienza, per ordine del nostro Santo Padre il Papa,[2] egli è stato espulso dall’Ordine religioso francescano, OFM[3] dal suo Generale, dispensato dai voti è sospeso a divinis. Non ha obbedito a quest’ordine ed ha continuato a celebrare la Messa, ad amministrare i sacramenti e a vivere con la sua amante.
È spiacevole scrivere di tutto ciò, tuttavia è necessario per capire di chi sta parlando la Madonna. Secondo il diario di Vicka e le affermazioni dei “veggenti”, la Madonna ha detto 13 volte che egli è innocente e che il vescovo si sbagliava. Quando la sua amante, suor Leopolda, una suora, rimase incinta, entrambi lasciarono Medjugorje e la vita religiosa ed andarono a vivere insieme vicino a Medjugorje dove è nato il loro figlio. Ora hanno due figli. Il suo libro di preghiere è tuttora venduto a Medjugorje e per di più in centinaia di migliaia di copie.
Ho chiesto a Marina di tradurre questo in inglese. Non si può biasimare Marina per essere caduta in una comunità che nasconde la verità. Lei spontaneamente ha risposto secondo la pratica di Medjugorje: „Dobbiamo raccontargli queste brutte cose?“ Ho risposto dicendo che se non si fossero trattenuti e nascosti questi “brutti eventi”, queste persone di Panama l’avrebbero scoperto prima e non avrebbero dovuto viaggiare fino a Medjugorje per niente. È un’ingiustizia ed un peccato nascondere questa verità: anche se può risultare spiacevole, deve essere detta.
3. Il teologo mariano René Laurentin si comporta alio stesso modo. Venne a visitarmi attorno al Natale del 1983 e gli offrii la cena. Mi chiese perché non credessi alle apparizioni. Gli dissi che secondo il diario di Vicka e le parole degli altri “veggenti”, questa “Signora” ha parlato contro il vescovo. Laurentin rispose prontamente: „Non ditelo in pubblico, perché ci sono molti pellegrini e convertiti.“ Fui scandalizzato da questa affermazione del ben noto mariologo! Sfortunatamente la posizione di Laurentin è rimasta questa: nascondere la verità e difendere le falsità. Egli ha scritto circa dieci libri sull’argomento di Medjugorje e, in quasi tutti, la verità ed il vescovo Žanić sono sotto tiro. Sa bene che cosa alla gente piace sentire. Quindi fu relativamente facile per lui trovare quelli che gli credessero. „A veritate quidem auditum avertent, ad fabulas autem convertentur“ – „Rifiutano di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole“ (2 Tim 4,4). I “veggenti” e difensori di Medjugorje, guidati da Laurentin, fin dall’inizio hanno capito che il moderno credente in un paese comunista crede molto velocemente in qualsiasi cosa “miracolosa”, in guarigioni apparentemente miracolose e messaggi apparentemente della “Madonna”.
I personaggi principali su cui si appoggia Medjugorje sono il vescovo emerito F. Franić,[4] padre René Laurentin, padre L. Rupčić OFM, padre Amorth, padre Rastrelli S J. ed alcuni francescani e carismatici di tutto il mondo. Sono stati pubblicati velocemente molti libri, così come articoli, libretti, film e souvenir. Sono in gioco agenzie turistiche, pellegrinaggi, libri di preghiera scritti dai due francescani Vego e Prusina, che sono stati espulsi dall’Ordine francescano,[5] pubblicati in diverse lingue in 600.000 copie, gruppi fanatici di preghiera che sono ispirati dai presunti messaggi della Madonna, ed il più grande motore di tutto – il denaro. Nessuno menziona mai alcunché che possa far dubitare delle “apparizioni”. Il vescovo ha messo in guardia tutti, ma l’“apparato” ha fatto strada. Sono state menzionate 50 guarigioni miracolose, poi 150, 200, 300 e così via. Laurentin ha scelto 56 dossier e li ha inviati al “Bureau Medical de Lourdes”. Il dr. Mangiapan ha risposto nel loro Bollettino dell’aprile 1986 che questi dossier non hanno alcun valore pratico, e che non possono essere usati o considerati come serie prove delle apparizioni a Medjugorje. Molto si è scritto sulla guarigione di Diana Basile. Ho mandato il dossier al dr. Mangiapan, che ha studiato il caso e ha assunto la posizione: „opinion plus que reservée“. E’ un caso di sclerosi multipla. In seguito verrà scritto di più al riguardo in un libro.
4. La credibilità dei veggenti – Mirjana Dragićević. Un mese dopo l’inizio delle “apparizioni” andai a Medjugorje per interrogare i “veggenti”. Chiesi ad ognuno di loro di giurare sulla croce e richiesi che dicessero la verità (questa conversazione ed il giuramento furono registrati su nastro). La prima fu Mirjana: „Eravamo andati a badare alle pecore quando improvvisamente…“. (Il cappellano della parrocchia interruppe e mi disse che in realtà erano usciti a fumare, cosa che avevano nascosto ai genitori). „Aspetta un minuto, Mirjana, sei sotto giuramento. Siete usciti per badare alle pecore?“. Ella pose la mano sulla bocca: „Mi perdoni, eravamo usciti a fumare“. Mi mostrò poi l’orologio su cui era avvenuto il “miracolo” perché le lancette si erano guastate. Portai l’orologio da un esperto che disse che certamente era caduto e si era rovinato. Dopo averle restituito l’orologio le dissi di non menzionare che era capitato un miracolo. Tuttavia, in cassette registrate in seguito, lei continuò a dire che era avvenuto un miracolo con l’orologio e che inizialmente loro erano usciti per cercare le proprie pecore. In seguito ha affermato che la Madonna aveva detto che tutte le fedi sono uguali. Fino a che punto possiamo credere a Mirjana?
(L’8 agosto 2001 Padre Livio rivolge questa domanda a Mirjana:
PADRE LIVIO: Scusa Mirjana, se mi permetto: siccome è uscita in questi giorni una rivista, che in Italia è molto diffusa8, che racconta una vecchia storiella, secondo la quale tu e Ivanka eravate uscite fuori dal villaggio per andare a fumare, vorrei sapere se è stato proprio così.
MIRJANA: Ma queste sono cose terribili; io le prendo sempre con il sorriso quando sento cose così. Noi abbiamo soltanto parlato perché io non vedevo l’ora di dirle tutto ciò che mi era successo e lei voleva dire a me tutto quello che era successo a lei, proprio come due ragazzine .
È strana questa risposta, perché la «vecchia storiella» era stata precedentemente ammessa dalla stessa Mirjana e impressa su un nastro magnetico conservato nella cancelleria del vescovado.) ma perché Mirjana si contraddice così apertamente?
Quanto ci si può fidare di chi appare tanto disinvolta e ostinata nel
mentire? È questo il punto. Quello che accadde qualche anno dopo ce lo facciamo raccontare ancora da Laurentin: «Ivanka si è liberata con un sorriso, il 25 giugno 1986: “Ebbene, sì, andavamo a fumare. Avevamo comprato un pacchetto di sigarette in città”»
E il vescovo cattivone che traumatizzava i giovani veggenti che fine
ha fatto?
6. Vicka Ivanković è stata la principale “veggente” dall’inizio, e tramite lei il creatore di Medjugorje, padre Tomislav Vlašić OFM, ha diffuso la principale porzione di falsità riguardo a Medjugorje. Si presentò al Papa in una lettera datata 13 maggio 1984 come segue: „Sono padre Tomislav Vlašić, quello che, secondo la Divina Provvidenza, guida i veggenti di Medjugorje“. Sarebbe stato meglio per lui ritirarsi nel deserto e restare zitto, perché il suo passato dice abbastanza di lui. Vicka parlò e scrisse molto e nel fare ciò cadde in molte contraddizioni. Il professor Nikola Bulat, membro della prima commissione, la interrogò e scrisse uno studio di 60 pagine su di lei. Egli ha numerato tutte le illogicità e falsità del suo diario. Qui menzionerò solo il fazzoletto insanguinato. Si diffuse la voce che c’era un certo taxista che si era imbattuto in un uomo che era tutto insanguinato. Questi dette al taxista un fazzoletto insanguinato e gli disse: „Gettalo nel fiume.“ Il guidatore poi incontrò una donna vestita di nero. Ella lo fermò e gli chiese di darle il fazzoletto. Egli le dette il proprio, ma questa disse: „Non questo, ma il fazzoletto insanguinato.“ Egli le dette il fazzoletto che voleva ed ella poi disse: „Se tu lo avessi gettato nel fiume, ora ci sarebbe stata la fine del mondo.“ Vicka Ivanković scrisse nel diario che chiesero alla Madonna se questo evento fosse vero ed ella rispose che lo era, ed anche: „L’uomo insanguinato era mio figlio Gesù, ed io (la Madonna) ero la donna vestita di nero“. Che teologia è mai questa? Da ciò appare che Gesù vuole distruggere il mondo se viene gettato un fazzoletto nel fiume e che è la Madonna che salva il mondo!
7. Il 14 gennaio 1982, Vicka, Marija e il piccolo Jakov vennero a visitarmi. Vicka cominciò a parlare piuttosto nervosamente perché stava dicendo menzogne. Disse: „La Madonna ci ha mandato a dirti che sei troppo duro con i francescani…“ – „In che modo?“ – „Non lo sappiamo!“. Due cappellani francescani di Mostar, Ivica Vego e Ivan Prusina, che il vescovo aveva cercato di rimuovere da Mostar per via del disordine e della disubbidienza verso i fedeli della parrocchia cattedrale appena costituita a Mostar, si difesero davanti ai superiori dicendo che non se ne sarebbero andati da Mostar perché la Madonna, tramite Vicka, aveva detto loro di non andarsene. Questo mi fu riferito da un membro del consiglio provinciale francescano. Nel nostro incontro chiesi a Vicka: „La Madonna ha detto niente sui cappellani di Mostar, Vego e Prusina?“ – „No, non li conosciamo“ risposero tutti e tre. La nostra conversazione durò 30 minuti e l’ho tutta registrata su nastro. Ho tirato fuori diverse volte la questione dei cappellani di Mostar e loro hanno sempre risposto: „Non li conosciamo“. In seguito, ho trovato nel diario di Vicka che loro conoscevano molto bene i cappellani. Era chiaro che stavano mentendo, tuttavia non ho voluto parlare di questo con loro per mantenere la confidenza durante le nostre conversazioni.
8. Il 4 aprile 1982, Vicka e Jakov vennero a visitarmi „…mandati dalla Madonna.“. I cappellani di Mostar, padre Vego e padre Prusina, erano stati espulsi dall’Ordine francescano OFM nel gennaio di quell’anno dai superiori del loro Ordine. Molti seguaci e la “Madonna” difesero i cappellani espulsi. Durante la nostra conversazione Vicka cominciò molto animatamente: „L’ultima volta che siamo venuti qui non le abbiamo detto tutto e per questo la Madonna ci ha sgridati. Abbiamo parlato di molte cose e quindi abbiamo dimenticato…“ – Che cosa avete dimenticato?“ – „La Madonna ci ha detto di riferirle che quei cappellani, Vego e Prusina, sono sacerdoti e pertanto possono celebrare la Messa proprio come gli altri sacerdoti.“ – „Aspetta un minuto. La Madonna vi ha detto questo prima del nostro ultimo incontro?“ – „Sì, e per questo che ci ha mandato da lei. L’ultima volta ho parlato di tante altre cose ed ho dimenticato di menzionare questa.“ Durante il nostro precedente incontro le avevo chiesto diverse volte se la Madonna avesse detto qualcosa dei due cappellani. Mi fu chiaro che Vicka stava mentendo e questa era una prova sufficiente per me per non credere alle sue affermazioni. Anche Marija e Jakov presero parte a questa menzogna.
9. Verso la fine del gennaio 1983, padre Grafenauer, un sacerdote gesuita sloveno, venne da me con l’intenzione di fare ricerche sul fenomeno di Medjugorje. Ascoltò le 20 cassette e dopo averle ascoltate disse che non sarebbe andato a Medjugorje perché aveva concluso che là non c’e la Madonna. Dietro mia insistenza andò a Medjugorje e dopo alcuni giorni tornò da “convertito” di padre Vlašić. Portò alcuni documenti, li gettò sul tavolo e disse: „Ecco quello che la Madonna vuole che le dica!“ Intesi questo come un piano per rovesciare il vescovo con l’aiuto della Madonna. I documenti che aveva portato erano un collage del diario di Vicka, il giornale della parrocchia e documenti scritti a mano. Per questo motivo e difficile stabilire dove furono scritti la prima volta. Vicka e quelli che difendono Medjugorje hanno nascosto tutto ciò al vescovo per più di un anno.
10. Vicka non ha mai negato che la Madonna abbia detto queste cose o di averle trascritte nel diario. L’assicurazione e l’autenticità di ciò può essere meglio confermata da una cassetta incisa da padre Grafenauer durante i suoi colloqui con Vicka e Marija. Ha lasciato copie della cassetta nella parrocchia di Medjugorje, al vescovo e anche alla Conferenza episcopale a Zagabria. Bisognerebbe ascoltare questa cassetta!
Una conversazione con Vicka
Graf.: Il vescovo ha il compito di giudicare se sia o no la Madonna.
Vicka: Può giudicare quello che vuole, ma io so che è la Madonna.
Graf.: La Chiesa dice, di quelli che confidano in se stessi, che questo è un segno che qui non è in questione la Madonna.
Vicka: Lascia che chi ha dei dubbi ce li abbia, io non ne ho.
Graf.: Questa non è una buona cosa… una volta hai detto al vescovo che dovrebbe avere più attenzione per la Madonna che per il Papa.
Vicka: Sì.
Graf.: Questo significa che il vescovo dovrebbe ascoltare te più del Papa.
Vicka: No, non me.
Graf.: Ma il vescovo non sa di che fenomeno si tratti e forse non è la Madonna.
Vicka: Sì, è la Madonna.
Graf.: Hai detto al vescovo che è da rimproverare e che quei due (Vego e Prusina) sono innocenti e che possono esercitare le loro mansioni sacerdotali.
Vicka: Sì.
Graf.: Possono ascoltare le confessioni? La Madonna ne ha parlato?
Vicka: Sì.
Graf.: Se la Madonna dice questo ed il Papa dice che non possono…
Vicka: Il Papa può dire quello che vuole, io ti dico come stanno le cose!
Graf.: Vedi, da questo si arriva alla conclusione che non è la Madonna… il Papa dice di no, che loro non possono celebrare la Messa e non possono ascoltare le confessioni; d’altro canto, la Madonna dice che possono entrambe le cose. Questo non può essere.
Vicka: Io so ciò che è giusto (quello che ha detto la Madonna).
Graf.: Non può essere vero. Io metterei la mano sul fuoco per testimoniare che non è la Madonna che parla. Quando una persona ha un dono maggiore, c’è anche un maggior pericolo che il diavolo possa essere all’opera in quella persona.
Che degradante umiliazione per la Madonna! Da queste affermazioni, ella starebbe distruggendo l’obbedienza nella Chiesa, obbedienza al vescovo, ai vertici dell’Ordine, OFM, ed al Santo Padre. Ella starebbe difendendo Vego!
11. L’apparizione a Cerno. Cerno è un villaggio non molto distante da Medjugorje. L’ottavo giorno dall’inizio delle apparizioni a Medjugorje ci fu una “apparizione” vicino a Cerno. I “veggenti” riferirono a padre Jozo Zovko, il pastore di Medjugorje all’epoca, di questo evento la sera stessa.
Dissero che la Madonna aveva detto quattro o cinque volte che sarebbe apparsa altri tre giorni, cioè il 1°, il 2 ed il 3 di luglio. Questo è stato registrato su cassetta pubblicata da padre Ivo Sivrić OFM. La cassetta è stata riprodotta. Alcuni anni dopo padre Janko Bubalo scrisse un libro intitolato: Mille incontri con la Madonna. È un libro di conversazioni con Vicka. Vicka non menziona questo evento, perciò padre Bubalo chiese se la Madonna avesse o no detto „solo altri tre giorni“. Vicka rispose di non ricordarselo!
E’ evidente che Vicka sta dicendo falsità e che la Madonna non può dire quello che dice Vicka. Vicka sta costruendo queste affermazioni. Ciò deve rimanere ignoto al resto del mondo? Non si deve compiere del male (come dire falsità della Madonna) per ottenere del bene (come pellegrinaggi, preghiere, ecc.).
12. La “veggente” Marija Pavlović. Ecco un resoconto scritto della conversazione registrata tra padre Grafenauer e Marija:
Graf: La Madonna ha detto che il vescovo è da biasimare?
Marija: Si.
Graf: Ha detto che Vego e Prusina non erano da biasimare?
Marija: Sì.
Graf: Quando la Madonna dice che il vescovo è da biasimare, questo desta immediatamente dei sospetti e ne potremmo concludere che… non è la Madonna che parla. I veggenti stanno in realtà… diffondendo in giro la voce che il vescovo è da biasimare.
Marija: La Madonna ce l’ha detto.
Graf: Questo sta causando ribellione in Erzegovina e questi non sono buoni frutti. La gente sarà arrabbiata col vescovo e offenderanno la sua reputazione. Come può la Madonna fare tali cose? La Chiesa sa… bene che la Madonna è buona e non farebbe mai cose del genere.
Marija: La Madonna ce l’ha detto.
Il vescovo F. Franić, padre Laurentin e molti altri sanno tutto ciò, tuttavia non dicono niente. Che tipo di teologia può accettare queste affermazioni della Madonna, attraverso le dichiarazioni dei “veggenti”, per le quali il loro insegnante, pastore e liturgista – il vescovo, che ha ricevuto legalmente il suo compito da Cristo attraverso la Chiesa – non ha amore di Dio nel suo cuore, che è dichiarato peccatore in tutto il mondo, che dovrebbe convertirsi e che verranno dette preghiere a Medjugorje per questa intenzione? Sono state fatte anche affermazioni per cui Gesù stesso avrebbe pregato a favore degli eventi di Medjugorje. Dire che il vescovo deve obbedire al giudizio della Madonna è un’assurdità. E’ un’offesa contro la Madonna, Madre della Chiesa. Dio sa che non sono senza peccato, e che la Madonna potrebbe criticarmi, tuttavia Dio solo è il giudice. Non sono mai stato ripreso o ammonito dalla Santa Sede per il mio servizio episcopale.
13. Il creatore di Medjugorje, padre Tomislav Vlašić, tra le altre cose, ha pubblicato e distribuito in molte lingue un libretto di 17 pagine intitolato: Una chiamata nell’anno mariano, Milano, 25 marzo 1988. Il libro riguarda la fondazione di un gruppo di preghiera per giovani uomini e donne (di Medjugorje) che sarebbero vissuti insieme a Parma, in Italia, qualcosa di inaudito nella storia della Chiesa. Sarebbero stati quelli che avrebbero salvato il mondo. La Madonna avrebbe dato a padre Vlašić e Agnes Heupel (una donna tedesca che sarebbe guarita a Medjugorje) l’ispirazione di stabilire e guidare questa comunità in modo simile a San Francesco e Santa Chiara, come descritto da Vlašić. Affinché questa azione avesse successo, padre Vlašić chiese a Marija Pavlović di aggiungere la “sua testimonianza” in tre pagine. Ella è un membro della comunità e il 21 aprile 1988 scrisse: “Sento il bisogno…”
Concludendo, la Madonna ha dato un preciso programma a questa comunità della “Regina della Pace” e guida la comunità attraverso padre Vlašić e Agnes che danno messaggi alla comunità. Sono stata nella comunità per un mese e mezzo. Ho apparizioni e la Madonna mi guida nel mistero di sofferenza che è la fondazione di questa comunità. Devo trascrivere ogni cosa e pubblicare questo quando la Madonna me lo dirà. Ho compreso il piano di Dio che Egli ha cominciato attraverso Maria nella parrocchia di Medjugorje.
La citazione è tratta da pagine 15 e 16 del testo di padre Vlašić. I difensori di Medjugorje compresero rapidamente che questa comunità di giovani uomini e donne che vivono, dormono, lavorano e pregano insieme nella stessa casa, avrebbe prima o poi distrutto se stessa e Medjugorje. Mandarono quindi il loro Provinciale, padre Jozo Vasilj a Parma. Andò insieme al vescovo di Parma, monsignor B. Cocchi e padre T. Vlašić alla Congregazione a Roma. Fu detto loro che la Chiesa non può permettere l’esistenza di una tale comunità e fu ordinato a padre Vlašić di sciogliere la comunità e tornare in Erzegovina. Vlašić non obbedì immediatamente, tuttavia tornò in seguito. Questo è ciò che mi è stato spiegato da padre Jozo Vasilj riguardo alla comunità.
14. La stessa Marija Pavlović fece un’altra dichiarazione pubblica l’11 luglio 1988. La dichiarazione fu stampata su un foglio di carta e distribuito nello stesso modo dell’affermazione del 21 aprile 1988 (cui ci si riferisce nel paragrafo 13). In questa dichiarazione ella ritrattò la pretesa che la Madonna avesse dato la sua approvazione alla comunità Vlašić/Heupel a Parma. Spiegò che padre Vlašić le aveva fatto pressioni per fare quella dichiarazione che non corrispondeva alla verità. (Il testo integrale di questa dichiarazione fu datato al maggio 1990).
15. Marija non nega di avere fatto la prima dichiarazione. Padre Vlašić cercò dichiarazioni da lei diverse volte e questo ovviamente vuol dire manipolazione di uno dei “veggenti”. Così possiamo concludere che Marija ha coscientemente detto il falso almeno o la prima o la seconda volta. Ha mentito e questo lo attribuisce alla Madonna. E per me evidente che ella (Marija) è un giocattolo nelle mani di padre Vlašić. Questo mi era chiaro anche prima, tuttavia finora non avevo prove concrete per sostenerlo. Padre Vlašić ha manipolato tutti i veggenti allo stesso modo.[6] Sotto questo tipo di manipolazione Marija disse che la Madonna piangeva quando qualcuno menzionava il vescovo ad un incontro di preghiera: „Dalla Madonna scorreva una grande lacrima. La lacrima è scivolata giù per il volto ed è scomparsa in una nuvola sotto i suoi piedi. La Madonna ha cominciato a piangere ed è salita al cielo piangendo.“ (22 agosto 1984) – unèovvia invenzione di padre Vlašić per spaventare il vescovo.
Perché i difensori di Medjugorje non menzionano queste affermazioni di Marija? Queste cose “cattive” devono essere nascoste dal mondo poiché ci sono molte “conversioni” a Medjugorje? Padre Laurentin scrive nel suo libro Demières Nouvelles 3, a pagina 27, che un certo monsignore chiese a Marija di pregare per un messaggio della Madonna per i suoi (del monsignore) preti. Marija rispose: „La Madonna ha detto che dovrebbero leggere il libro di Laurentin e diffonderlo!“
E’ un peccato terribile attribuire le proprie bugie alla Madonna. Quando il mondo saprà di questo, chi crederà più loro? Sono stati screditati. Nessuno può distruggere questa prova concreta. Sarà riprodotta e diffusa dal passaparola. So bene che ci sono molti che ignorano questo materiale. Essi accettano gli eventi di Medjugorje irrazionalmente, con grande emozione ed interessi personali. Essi sono ciechi, ma questi documenti resteranno parte della storia della Chiesa e della mariologia.
16. Il “veggente” Ivan Dragićević. Riguardo al “grande segno”, Vicka lo menziona 13 volte nei diari, e menzionato 14 volte nel giornale della parrocchia, 52 volte nelle cassette, ed in numerose occasioni in colloqui con il vescovo. Nella primavera del 1982, ho chiesto ai “veggenti” di scrivere tutto ciò che sapevano sul segno senza rendere il “segreto” pubblico. Il modo che suggerii loro era scrivere le informazioni sulla carta in doppia copia. Poi questo sarebbe stato sigillato in una busta ed una copia sarebbe rimasta con loro, ed una con il vescovo. Quindi, quando il “segno” fosse avvenuto, avremmo aperto le buste e visto se il “segno” era stato predetto o no. Padre Tomislav Vlašić, pastore di Medjugorje all’epoca, disse ai “veggenti” di dire che la Madonna aveva detto loro di non trascrivere nulla per nessuno, e così non lo fecero. Ivan Dragićević era nel seminario minore francescano a Visoko, Bosnia, all’epoca e non ne fu informato. Due membri della prima commissione, dr. M. Zovkić e dr. Ž. Puljić (ora vescovo di Dubrovnik), andarono a visitare Ivan a Visoko. Gli diedero un foglio di carta che era di colore un po’ verdastro con domande dattiloscritte. Ivan scrisse il contenuto del “segno”, dato il documento e lo firmò in loro presenza senza dire una parola o alcun segno di paura. Alcuni anni dopo, padre Laurentin scrisse che Ivan gli aveva detto personalmente di non avere scritto assolutamente niente su quel foglio di carta e di avere ingannato i due membri della Commissione. Il 7 marzo 1985 tre membri della Commissione andarono a chiedere a Ivan se quello che Laurentin aveva scritto fosse vero. Ivan disse che era vero e che potevano proseguire liberamente ed aprire la busta nell’ufficio della cancelleria perché avrebbero trovato solo un foglio di carta bianca. Essi tornarono a Mostar dove la Commissione si stava riunendo e davanti a tutti i membri aprirono la busta. Nella busta, su un foglio di carta verdastra, trovarono scritto il contenuto del segno:
La Madonna disse che avrebbe lasciato un segno. Rivelo il contenuto di questo segno alla vostra fiducia. Il segno è che ci sarà un grande santuario a Medjugorje in onore delle mie apparizioni, un santuario alla mia immagine. Quando capiterà? Il segno avverrà in giugno.
Data: 9 maggio 1982. Veggente: Ivan Dragićević.
Dopo aver udito questa bugia, i membri della prima commissione volevano terminare tutto senza ulteriori lavori, tuttavia restarono. Alcuni giorni dopo questo evento padre Slavko Barbarić OFM portò i “veggenti” da qualche parte e li istruì tutti, incluso Ivan, di scrivere in una dichiarazione che Ivan non aveva rivelato il segno!
Ivan mandò messaggi dalla Madonna al vescovo. Il 24 aprile 1984 la Madonna disse quanto segue riguardo al vescovo:
„Mio figlio Gesù sta pregando per lui affinché egli (il vescovo) creda e quindi si comporti meglio in favore di Medjugorje.“ Ella aggiunse: „Come reagirebbe se mio Figlio dovesse apparire sulla terra? Allora crederebbe?“
Riguardo alla Commissione, la Madonna dice solo: „Pregate, pregate, pregate! Meditate e vivete i messaggi che vi ho dato e vedrete perché sono venuta.“
Ivan Dragićević, Medjugorje.
17. Secondo Ivan: „Dite al vescovo che cerco una sua rapida conversione verso gli avvenimenti di Medjugorje prima che sia troppo tardi. Possa egli accettare questi eventi con abbondanza d’amore, comprensione e grande responsabilità. Voglio che eviti di creare conflitti tra sacerdoti e che smetta di rendere noto il loro comportamento negativo. Il Santo Padre ha dato a tutti i vescovi il compito di esercitare alcune funzioni nelle rispettive diocesi. Tra queste, le parrocchie in Erzegovina. Per questa ragione cerco la sua conversione verso questi eventi. Questo è il mio secondo ed ultimo avviso. Se quello che cerco non avviene, il mio giudizio ed il giudizio di mio Figlio attende il vescovo. Ciò significa che non ha trovato la via a mio Figlio Gesù“. La Madonna mi ha detto di darvi questo messaggio.
Cordiali saluti
Bijakovići, 21 giugno 1983
Padre Tomislav Vlašić mi porta questo documento che, molto più che probabilmente, egli stesso aveva scritto in un momento di esaltazione.
18. Ivan tenne il proprio diario delle apparizioni per un paio d’anni. Questo diario non è stato reso pubblico come neanche quello di Vicka, e neanche gli scritti di entrambi. I diari sono fonti originali degli eventi, tuttavia sono pieni di affermazioni ingenue, evidenti falsità e assurdità. Sono una buona prova del fatto che i “veggenti” non vedono la Madonna né ricevono messaggi da lei. Questi messaggi sono stati scritti da qualcun altro e dati da firmare a Ivan come fossero propri. Quando padre Grafenauer mi portò brani del diario di Vicka, io in seguito chiesi a Vicka di portarmi il diario. Mi scrisse il 7 maggio 1983: „Ho scoperto che stanno distribuendo brani del mio diario…“. Questo è stato un punto molto importante che la commissione ha accettato come buon argomento che il diario è stato scritto da Vicka stessa o che lei lo considerava suo. In seguito, anche padre T. Vlašić pervenne a questa conclusione e quindi nel 1984 dichiarò alla Commissione ed a me, che Vicka non scrisse quella lettera a me, ma piuttosto che un francescano (probabilmente lo stesso Vlašić) lo aveva fatto e che glielo aveva dato da firmare! Ci sono molti esempi simili di manipolazione, ma nessuno ha una evidenza chiara e netta come questo.
19. Segreti e segretezza. Dall’inizio delle “apparizioni”, per evitare che si scoprissero le incongruenze sul loro conto, i “veggenti” sono stati ovviamente istruiti ad affermare che la “Madonna” parla differentemente ad ognuno di essi. Quando i “segreti” furono creati a tavolino, ognuno doveva avere i suoi (60 in totale) e nessuno doveva rivelarli ad alcuno. Mirjana ed Ivanka ricevettero una lettera dalla Madonna che nessuno doveva leggere. All’inizio non c’erano momenti di estasi né si evitava la comunità. Loro ammisero di essere stati consultati, chiesero alla “Madonna” di poter trascrivere il contenuto del “grande segno” sulla carta e sigillarlo in una busta. La “Madonna” rispose: „No!“ Tuttavia Ivan trascrisse il segno e poi disse (anche questo è stato registrato su nastro) che la “Madonna” non lo aveva sgridato per averlo fatto. I segreti dovevano essere dati a un sacerdote (un francescano). Perché non sono stati dati alla Commissione, al vescovo o al Papa? Nei primi mesi loro spesso dicevano che il “grande segno” sarebbe venuto: molto presto, rapidamente e così via… Al termine del primo anno, loro cambiarono tono. Vicka scrisse “La vita della Madonna” per un anno e mezzo, e questo è un grande segreto che sarà pubblicato „quando la Madonna lo permetterà“. La Commissione ha chiesto questo diario sulla Madonna, tuttavia la “Madonna” non ha acconsentito alla loro richiesta. La Commissione può anche solo vedere il diario senza prenderlo o aprirlo? No, non può! Questo risulta essere un piano per prendersi gioco di quelli che sono abbastanza ingenui per aspettare questo segno fino alla fine del mondo. Ho dichiarato in precedenza, ed ora ripeto questa dichiarazione, che se la Madonna lascerà il segno di cui i “veggenti” parlano, farò un pellegrinaggio da Mostar a Medjugorje (30 km) in ginocchio e implorerò perdono ai francescani ed ai veggenti.
20. Calunnia contro il vescovo. „Anche il vescovo credeva all’inizio“. Questo non è vero. Mentre i comunisti perseguitavano i francescani, i “veggenti” ed i pellegrini, io difesi tutti loro e perciò non ho cambiato idea „a causa delle minacce della commissione della repubblica o perché i preti diocesani volevano questo da me“. Questa è semplicemente una malignità artefatta da parte di molti. Mentre stavo difendendo pubblicamente i francescani imprigionati, padre Jozo Zovko disse durante le indagini che il vescovo è un „lupo“ e un „ipocrita“. Queste sono le parole esatte trascritte del suo giudizio. L’avvocato di Zovko N. N. chiese tramite un collega che cosa avessi fatto a Zovko per meritare accuse così pesanti. Padre T. Vlašić ha spesso posto le parole della “Madonna” sulla bocca dei “veggenti”, come l’affermazione della “Madonna” che Satana (in questo caso il vescovo) vuole distruggere il suo piano. Egli scrisse tutto questo più chiaramente in una lettera ad amici del Vaticano. Io mi sono lamentato di questa accusa – del fatto che ha chiamato il vescovo Satana – davanti a Vlašić ed al suo provinciale. Non negò la mia obiezione ma piuttosto giustificò le sue parole dicendo di averle scritte sotto l’influenza di un intensa emozione. Una persona può dire qualcosa in preda ad una forte emozione, ma ciò non può essere trascritto e tradotto in lingue straniere.
21. Dai loro frutti. L’argomento più comune dei difensori di Medjugorje e che i frutti degli eventi di Medjugorje provano che la Madonna sta apparendo la. Quelli che sanno un po’ di più dei pellegrini che vengono a Medjugorje dicono: i frutti dei più accaniti difensori di Medjugorje mostrano che essi stessi non credono alle apparizioni. Se tutte le “cose cattive” potessero essere rese pubbliche, allora sicuramente la risposta sarebbe chiaramente negativa da parte di ognuno. Tuttavia i padri Laurentin, Rupčić, Vlašić, Barbarić ed altri nascondono meticolosamente la verità. Se i difensori di Medjugorje incontrano qualcuno che è scettico sulle apparizioni, loro isolano rapidamente quella persona, l’accusano di qualcosa e la dichiarano pazza (Jean-Louis Martin[7]). La maggioranza del pio pubblico e rimasta ingenuamente vittima della grande propaganda, del racconto delle apparizioni e delle guarigioni. Questa gente stessa è diventata la più grande propaganda per gli eventi. Essi non si fermano nemmeno a pensare che la verità sia stata nascosta da menzogne deliberate. Essi non sono a conoscenza del fatto che non è avvenuta neanche una guarigione miracolosa che sia stata verificata da esperti competenti ed istituzioni come il Bureau Medical de Lourdes. Nessuno sa che il piccolo Daniel, il vecchio Jozo Vasilj, Venka Brajčić e gli altri citati nei primi libri su Medjugorje non furono guariti.
22. Le promesse di guarigione sono una caratteristica degli eventi. Quando non capitano come promesso, allora vengono negate perché non sono mai state registrate su nastro o trascritte su carta. Ci sono state molte promesse che sono finite tragicamente. Quello che ci interessa sapere è se sia o meno la “Madonna” a dare queste promesse, o se esse non siano create dai “veggenti”. La tragica fine di Marko Blažević, come descritta dall’arcivescovo emerito di Belgrado, monsignor Turk, dice molto sulle “promesse” di guarigione. L’arcivescovo scrive il 22 maggio 1984 che era stato ricoverato nel reparto di cardiologia clinica dell’ospedale di Belgrado. Gli fu dato il letto che era stato occupato in precedenza da Marko Blažević di Buna, vicino Mostar, che doveva essere sottoposto ad un’operazione. Blažević disse all’arcivescovo e a molti altri pazienti, dottori e dipendenti dell’ospedale che la Madonna aveva promesso, tramite i “veggenti”, che l’operazione sarebbe riuscita. Una suora che assistette all’operazione mi scrisse più tardi che la moglie di Blažević e la figlia le avevano parlato con fede fanatica nella “promessa della Madonna”. Anche un dottore era stato convinto di questa promessa. Il paziente non si svegliò dopo l’operazione. Durante l’operazione, un gruppo di pazienti pregava ferventemente fuori dalle porte della sala operatoria. Molti parlarono di questo incidente che lasciò molte persone deluse e mortificate nei confronti di credenti di altre fedi e atei. Padre Vlašić, col suo tipico modo di nascondere la verità, riuscì a convincere la figlia del defunto Blažević ad andare dal vescovo a dirgli che la Madonna aveva detto loro solo di pregare, non che aveva promesso che l’operazione sarebbe andata bene. Le ho detto di non fare di suo padre un bugiardo, così come degli altri ai quali aveva parlato.
23. I francescani ed il clero diocesano. I rapporti tra i francescani ed il clero diocesano riguardanti i doveri pastorali nelle parrocchie dell’Erzegovina furono stabiliti da una decisione della Santa Sede nel 1899 per suggerimento degli stessi francescani e dell’allora vescovo Paškal Buconjić OFM. Secondo questa decisione, le parrocchie avrebbero dovuto essere divise equamente in due gruppi di 50% dei fedeli (tra i francescani ed il clero diocesano). Poiché non c’era clero diocesano all’epoca, nel 1923 le parrocchie legalmente spettanti a loro furono lasciate ai francescani ad nutum S. Sedes. Il vescovo Čule, il primo vescovo diocesano di Mostar, fu condannato nel 1948 a 11 anni e 6 mesi di reclusione (dal regime comunista). Scontò otto anni e mezzo di questa condanna prima di essere rilasciato. AI termine della sua carcerazione il numero dei sacerdoti diocesani cominciò ad aumentare. Nel 1968 la Santa Sede ordinò ai francescani di cedere cinque parrocchie al clero diocesano. A malapena diedero due parrocchie. Nel 1975, dopo molti anni di colloqui e consultazioni, fu emesso un decreto della Santa Sede riguardante la divisione in parrocchie dell’Erzegovina (Romanis Pontificibus del 6 giugno 1975). I francescani denunciarono pubblicamente e collettivamente questo decreto sebbene amministrassero oltre 1’80% dei fedeli nella diocesi di Mostar. Nel 1976, per via della loro disobbedienza, la gerarchia della provincia francescana, insieme al provinciale Šilić, persero la propria autorità e da allora la provincia ha perso la propria indipendenza e il Generale dell’Ordine governa direttamente la provincia ad instar. Un’altra punizione fu che nel 1979 ai francescani dell’Erzegovina non venne concesso di partecipare all’elezione del Generale. II primo punto menzionato dal nuovo Generale ai suoi fratelli in Erzegovina fu: „Lo sviluppo o la creazione dell’obbedienza e della cooperazione con il vescovo dell’Erzegovina“. La disobbedienza prevale, ora come prima, e la “Madonna” sin dall’inizio ha difeso i francescani disobbedienti. Vicka scrive nel suo diario delle apparizioni che il vescovo è da biasimare per tutto il disordine in Erzegovina. Ciò viene ripetuto molte volte. Gli stessi francescani sono divisi. L’opposizione francescana che difende Medjugorje è riuscita a deporre i propri superiori ad instar che avevano sviluppato buone relazioni con il vescovo, e hanno posto un gruppo che difende Medjugorje. Il nuovo provinciale ad instar, padre Jozo Vasilj, non è riuscito a creare pace ed ordine tra i fratelli, così è fuggito nelle missioni in Zaire e non tornerà! (frutti?). E’ stato sostituito dal viceprovinciale ed il Generale ha chiesto obbedienza da tutti altrimenti la provincia verrà abolita. „E ora che ognuno si assuma la propria responsabilità prima che vengano disposte sanzioni giudiziarie o che la provincia sia abolita“ (Acta Ordinis Fratrum Minorum, fasc. 1/89). La provincia non avrà la propria gerarchia finché il decreto (Romanis Pontificibus) non sarà reso effettivo. Tre visitatori dell’OFM che visitarono la provincia nel 1988 dissero che non c’è un solo francescano nella provincia che sia in favore dell’attuazione del decreto. Questa opinione è esagerata, tuttavia ancora importante.
24. Questa è solo una porzione dei “buoni frutti” degli eventi. I pellegrini, però, sanno solo che il vescovo „odia i francescani“. Un buon numero di francescani della provincia cooperano bene con il vescovo e quei francescani non credono neanche alle apparizioni. Alcuni di loro non hanno mai messo piede a Medjugorje.
Un certo numero di buoni francescani mi hanno chiesto di scrivere qualcosa in modo che, insieme, noi possiamo cominciare una battaglia contro le bugie di Medjugorje, perché credono che „Dio punirà severamente noi francescani perché abbiamo diffuso bugie e falsità nel mondo e ne abbiamo ricavato denaro.“
Dei 100 sacerdoti diocesani delle diocesi di Erzegovina, neanche uno crede alle apparizioni. Dei 42 vescovi di Jugoslavia (ordinari, ausiliari ed emeriti), solo uno è stato chiaro nel dichiarare le proprie idee ed ha difeso gli eventi. Dei 15 membri della prima Commissione, che fu formata dal vescovo di Mostar con l’aiuto dei vescovi e dei provinciali della Jugoslavia, gli 11 hanno detto che non vi è nulla di soprannaturale negli eventi di Medjugorje, due (francescani) hanno affermato che le apparizioni sono autentiche, un membro ha detto che c’era qualcosa in nucleo (all’inizio) e uno si è astenuto. Contrariamente a quanto è stato diffuso dai difensori di Medjugorje, la Santa Sede non ha mai richiesto, visto o scavalcato un giudizio sul lavoro triennale della Commissione. Né la Santa Sede ha mai abbandonato il vescovo.
25. Dall’inizio degli eventi avvisai i francescani che dovevano aspettare il giudizio della Chiesa, per potere insieme cercare la verità. I capi degli eventi però miravano a portare le masse quanto prima possibile a Medjugorje, fare un mucchio di denaro per la propaganda e usare la Madonna nella loro battaglia contro il vescovo. Hanno fabbricato miracoli riguardanti il sole. Molti pellegrini si sono danneggiati gli occhi guardando il sole. Hanno citato 50, 150, 200 e 300 guarigioni ed hanno detto ogni sorta di cose vedendo che i fedeli credevano a tutto quello che dicevano, specialmente quando il vescovo F. Franić e padre Laurentin erano lì per sostenerli. I fedeli di Medjugorje guardano agli eventi così come sono stati istruiti, come avviene in tutti gli altri luoghi di apparizioni, siano esse vere o false. La meraviglia e l’eccitazione qui sono state viste portare talvolta a grande cecità e fanatismo.
26. Gli italiani conoscono molto bene la “storia” di Gigliola Ebe Giorgini, la fondatrice del falso ordine “Pia Opera di Gesù Misericordioso.” Separata e risposata civilmente, passò un po’ di tempo facendo ciarlatanerie. Raccolse giovani donne per il suo ordine e ricevette e guadagnò ingenti quantità di denaro. Aveva due sacerdoti al suo servizio e molte case. Conduceva una doppia vita ed aveva false stigmate che si faceva da se. Le sue “sorelle” la seguivano fanaticamente e la chiamavano Mamma Ebe. Ebbe anche vocazioni maschili, ma qualcuno che poi l’ha lasciata ha dichiarato che conduceva una vita immorale. Aveva molti gioielli ed oro, due yacht, trentadue pellicce, ecc. Molti nella Chiesa obiettarono al suo modo di vivere mentre altri la difesero fanaticamente, citando i buoni frutti. Ricevette persino elogi da due vescovi. Due volte durante la notte la polizia fece incursioni nella sua stanza nella casa madre e la trovarono a letto con uno dei suoi seminaristi. Scoppiò uno scandalo e fu condannata due volte a diversi anni di prigione insieme ad un francescano che era il suo confessore. La stampa ha parlato per anni di questo scandalo. Fu fatto anche un film illecito, tuttavia i suoi seguaci la difesero fanaticamente e ciecamente anche quando l’ordine decadde. Secondo loro ella era una santa che aveva attirato molte vocazioni, e questo per molti era un argomento sufficiente che dai “frutti” ella era stata ovviamente ispirata da Dio! La cecità religiosa è estremamente difficile da curare. Il fanatismo portò l’inizio delle eresie nella Chiesa, oggi porta alla fondazione delle sette.
Il pastore protestante Jim Jones aveva sviluppato una grande organizzazione caritativa nella parte meridionale di Chicago, ed aveva raccolto grandi somme di denaro e molti seguaci della sua setta. Per essere più liberi nel loro lavoro, circa mille di loro andarono in Guyana, nel Sud America, dove fondarono “Jonestown” come propria patria. Stabilirono una dittatura con obbedienza fanatica al loro “Messia”. Molto fu scritto delle cose terribili che capitavano, sull’immoralità di Jones e di come alcuni che avevano tentato di fuggire dalla comunità fossero però stati catturati ed uccisi. Poi furono senza denaro. Si diffusero voci che l’esercito americano sarebbe intervenuto, così Jones ordinò loro di ritirarsi nella giungla. Non vedendo vie d’uscita, chiese ad ognuno di togliersi la vita per viaggiare verso l’eternità. Oltre novecento di loro andarono con tazze ad una grande pentola per bere veleno e cadere poi morti. Che cosa diede loro la forza di suicidarsi? II fanatismo! Tuttavia quando i fedeli cristiani sentono parlare di apparizioni e di miracoli accettano questi eventi come fatti, senza avere un minimo atteggiamento critico verso gli eventi. Rimangono poi intrappolati nella propria cecità e fanatismo. Qualunque cosa si dica viene creduto automaticamente, come la pretesa che i normali rosari a Medjugorje si trasformino in oro! E la gente crede veramente a tutto ciò!
27. Questa cecità verso gli eventi di Medjugorje ha colpito anche alcuni sacerdoti e vescovi. Molti sacerdoti italiani (come Amorth, Restrelli e altri) avrebbero potuto facilmente sapere che il vescovo, la Commissione, i vescovi di Jugoslavia, una parte dei francescani e tutti i sacerdoti diocesani non credono agli eventi. Però hanno evitato la verità, sebbene io abbia ricevuto chiunque indagasse sugli eventi e abbia dato loro il mio tempo. Sono particolarmente sorpreso della mancanza di collegialità di alcuni vescovi. Nessuno ha il dovere di accettare il mio giudizio, ma ognuno è obbligato dalla coscienza a studiare bene gli eventi di Medjugorje prima di prendere una posizione, specialmente se quella persona ha una posizione di autorità nella Chiesa, come i vescovi.
Che cosa ti hanno fatto, Madonna! Per nove anni ti hanno portato in giro come un’attrazione turistica. Ti hanno parlato ovunque piacesse loro, come se tu fossi una cartomante. Hanno fabbricato messaggi, e dicono che tu vieni e appari, ma al di la dei propri argomenti non hanno nulla per provare che quello che dicono sia vero. Il mondo intero sta aspettando un “grande segno” e gli ingenui aspettano e credono ancora. Purtroppo chi guida questi eventi non sta cambiando atteggiamento sebbene la minaccia del Generale di abolire la provincia penda su di loro.
Questa è solo un piccolo elenco di ciò di cui vorrei scrivere. Spero di avere l’opportunità di scrivere più estesamente, con documentazione precisa, e pubblicare un libro su questi eventi.
28. Ci sono molte preghiere e pie attività a Medjugorje. Alcuni dicono che ci sono state anche conversioni. Ho ricevuto invero molte lettere veramente commoventi, e mi dispiace per coloro che prima o poi resteranno delusi. Ma ci sono stati anche fanatismo, superstizione e cattiva informazione sugli eventi di Medjugorje. Ho anche ricevuto per posta molte accuse volgari che non posso riportare, tutte nel nome della “Regina della Pace”. Quello che c’è di positivo in questi eventi non può giustificare le falsità e le menzogne che sono state diffuse per convincere il mondo di Dio. Gesù ha detto: „Sono venuto al mondo per dare testimonianza alla verità“ (Gv 18,37). La Chiesa potrebbe facilmente attirare le masse se abolisse il sesto comandamento, permettesse il divorzio, consentisse ad ognuno di credere e fare ciò che vuole. Ma Gesù è morto sulla Croce per la verità, ed i martiri hanno dato la vita per la verità. San Paolo scrisse ai suoi fedeli: „Se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema“ (Gal 1,9). Oggi, molti gruppi di preghiera di tutto il mondo pregano con il libro di preghiera di p. Ivica Vego e meditano i presunti messaggi della Madonna come se fossero più importanti della Bibbia e del magisterium di insegnamento della Chiesa. Io credo, nonostante questi eventi, che la Madonna chiederà le grazie necessarie per la Chiesa perché possa vivere la verità di Cristo.
So che ci saranno molte anime sinceramente devote che mi fraintenderanno e mi considereranno nemico della Madonna. Sono stato a Lourdes molte volte e in altri santuari di apparizioni che la Chiesa ha riconosciuto. Quello che sto facendo è difendere la verità, difendere la Chiesa, e prego Dio di essere capace di dare la vita per questo.
29. Quelli che hanno scritto di Medjugorje hanno venduto bene i propri libri e fatto grandi profitti. Sfortunatamente, a quelli che ne hanno scritto criticamente non è andata altrettanto bene perché si sono imbattuti in un boicottaggio organizzato. Per l’altro lato della storia, la gente dovrebbe leggere:
Sivrić, Dr. Ivo, OFM. (Un francescano nato a Medjugorje e che ora vive a St. Louis, MO, USA), The Hidden Side of Medjugorje (Il lato nascosto di Medjugorje, Edizioni Psilog, 1989, CP 300, Saint-François-du-Lac, Quebec, Canada, JOC 1M0. Tel. (514) 568-3036.
Gramaglia, P. A., L’Equivoco di Medjugorje, Apparizioni Mariane o Fenomeni di Medianità? Claudiana, Torino, 1987, pp. 172.
Jones, E. Michael, Medjugorje: The Untold Story (Medjugorje, la storia non raccontata, Fidelity Press, 206 Marquette Avenue, South Bend, IN, 1994, pp. 144.)
Pavao Žanić, vescovo di Mostar
Questo testo è riportato in lingua inglese nel libro Medjugorje after Twenty-One Years – 1981 -2002, The Definitive History (Medjugorje dopo ventun’anni, 1981-2002, la storia definitiva) di Michael Davies, che è liberamente scaricabile all’indirizzo:
[1] Pavao Žanić, vescovo coadiutore (dal 1970 al 1980) e poi ordinario (dal 1980 al 1993) della Diocesi di Mostar-Duvno (che comprende Medjugorje); le presunte apparizioni della Madonna a Medjugorje ebbero inizio nel 1981 (n.d.T.).
[2] All’epoca Giovanni Paolo II. (n.d.T.)
[3] Ordine dei Frati Minori (n.d.T.).
[4] Frane Franić, vescovo ausiliare (dal 1950 al 1960) e poi ordinario (dal 1960 al 1988) della Diocesi di Split- Makarska (n.d.T.).
[5] Due cappellani francescani di Mostar, Ivan Prusina e Ivica Vego, furono espulsi dall’Ordine, dispensati dai voti e sospesi a divinis in accordo con il procedimento della Santa Sede datato 11 dicembre 1980. Padre Onorio Pontoglio, Vicario Generale e Procuratore dell’Ordine, diede l’annunciò delle dimissioni per conto dell’Ordine il 29 gennaio 1982. Per via dell’errore procedurale nel processo contro di loro, la sentenza venne annullata, ma senza mettere in questione i fatti su cui la sentenza era basata. Nel caso di Vego l’annullamento è irrilevante dato che ha sposato la sua amante e quindi non è più francescano… Vedi D. Kutleša (a cura di), Ogledalo Pravda (Lo Specchio della Giustizia, la posizione della Curia diocesana nei confronti di Medjugorje, Mostar, 2001), p. 64. Prusina vive ora in Germania e non gli è consentito esercitare l’ufficio presbiterale in Erzegovina.
[6] Un fotografo tedesco, Walter Fürhoff, ha testimoniato di aver visto Marija Pavlović mentre in compagnia di Vlašić copiava messaggi che questi aveva scritto per lei.
[7] I “veggenti” hanno sempre asserito che durante le proprie “estasi” restano immobili e senza alcun contatto con il mondo esterno. Il 14-1-1985, il cameraman francese Jean-Louis Martin, desiderando controllare la veridicità di tale affermazione, fece un movimento improvviso con le dita verso gli occhi di Vicka Ivanković. Vicka ebbe un sussulto e mosse la testa indietro; la scena fu filmata. Le spiegazioni di Vicka a tal proposito non furono molto convincenti, ma vedi anche M. Davies, “Medjugorje after Twenty-One Years”, citato più oltre nelle note finali. (n.d.T.)
Nel gennaio 1985, Walter Fürhoff,un fotografo di Monaco, fu spettatore di un episodio che così raccontò in seguito: “Una volta, ho notato come Marija mette per iscritto il messaggio. L’ha coperto con il corpo, perché c’erano altre persone in sacrestia in quel momento e poi, all’improvviso, ha messo un pezzo di carta nella tasca del cappotto. (…).
Ovviamente, era l’originale da cui aveva copiato, altrimenti perché avrebbe dovuto tentare di metterlo di nascosto in tasca? Dopo, in chiesa, ha letto da un altro pezzo di carta, su cui c’era la sua grafia”. Fürhoff, che si era recato molte volte a Medjugorjecome pellegrino, a partire dal 1983, cominciò a insospettirsi. Un altro giorno, si appostò fuori dalla sacrestia e scattò, di nascosto, alcune foto attraverso la finestra. Tre di queste fotografie sono visibili su internet, pubblicate sul sito di una altro ex devoto di Medjugorje, Richard Salbato. Da notare gli elementi sospetti: sul tavolino ci sono due fogli, prima P. Vlasiv scrive su quello piccolo, mentre Marija aspetta in piedi, accanto a lui. In fondo a sinistra, vicino alla porta, si vede Ivan che, controlla che non arrivi nessuno; dopo che Vlasic ha smesso di scrivere, la veggente (Marija) si china sul tavolino e scrive, a sua volta, sul foglio più grande; successivamente, si rialza con la penna ancora nella mano destra
È proprio Marija ad accorgersi della presenza di Fürhoff, il quale, una volta scoperto, chiede a Vlasic di poter leggere i due foglietti. Ma il sacerdote non glielo consente. Stando alle dichiarazioni del fotografo, inoltre, Ivan gli si avvicina e ‘fa il gesto di tagliargli la gola’”». (pp. 63-65).
Era dunque P. Vlasic “il mistificatore mago carismatico” a inventare i messaggi di Marija?
Sì, lo dice Marija stessa:
A seguito dello scioglimento della Comunità, fondata da P. Vlaisic con Agnes Heupel, voluto dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (card. Ratzinger), di cui era membro la stessa Marija… «l’11 luglio 1988, si verifica un fatto clamoroso: Marija, forse temendo di essere compromessa con un frate coinvolto in uno scandalo, rilascia un nuovo comunicato, dietro suggerimento di un suo amico (che poi diventerà suo marito), Paolo Lunetti, che l’aiuta a redigere, in perfetto italiano, una lettera aperta d’accusa contro P. Tomislav Vlasic: “Sento il dovere morale di fare le seguenti dichiarazioni davanti a Dio, la Madonna e la Chiesa di Gesù Cristo: nel libretto “Una chiamata nell’Anno Mariano” e nella dichiarazione da me firmata, è detto che io ho riportato una risposta della Madonna a una domanda di P. Tomislav Vlasic. La risposta sarebbe:
‘Rientra nel piano di Dio’. In altre parole, in questi testi si dice che io ho comunicato a P. Tomislav Vlasic l’assenso della Madonna e l’esplicita approvazione di quest’opera e del programma intrapreso in Italia con il gruppo di preghiera Medjugorje.
Ora, io dichiaro che non ho mai chiesto alla Madonna nessuna approvazione per il lavoro intrapreso da
- Tomislav Vlasic e Agnes Heupel. (…). La mia dichiarazione, pubblicata in croato e in italiano, non corrisponde a verità. Io, da parte mia, non avevo nessun desiderio di rilasciare alcuna dichiarazione scritta, ma padre Tomislav Vlasic mi ha spinto, con sempre maggiore insistenza a mettere per iscritto, in qualità di veggente, la dichiarazione che il mondo aspettava”» (pp. 68-69)
FLORILEGI SATANICI
UNA BARZELLETTA DI MARIJAA
Dal 25 al 27 agosto 2000, Marija si trovava a Sacramento, in California, per promuovere Medjugorje nel mondo. Era presente una criminologa californiana, attivista cattolica, Laurette Elsberry, la quale registrò su nastro la manifestazione. Ecco una barzelletta raccontata da Marija:
«Gesù era in Paradiso. Gli Apostoli erano un po’ annoiati per il fatto di essere lì da tanto tempo (…). Gesù disse: “Andiamo a fare un giro sulla terra” (…). Così arrivarono (in Terra Santa) e decisero di fare una grigliata sulla riva del lago, con del pesce fresco.. (Gli Apostoli) si misero a camminare sull’acqua. Allora, anche Gesù li raggiunse, ma cominciò a scendere giù, ad andare a fondo.
Così cominciò a pensare tra sè e sè: “Cosa c’è che non va in me? Sono Gesù. È impossibile. Sto affondando”. Pietro lo vide, gli andò vicino e disse: “Signore, hai dimenticato che i tuoi piedi sono bucati”!
La reazione dei duemila presenti fu: “proruppero in risa fragorose e rauche, e applaudirono”! (p. 123)