Correnti di sinistra, un solo obbiettivo: distruggere!

3205be320032f6b588d2e58d6e2457b2_XLLenin (1870-1924): “Se vogliamo distruggere una nazione, dobbiamo prima distruggere la sua morale; poi ci cadrà in grembo come un frutto maturo”.

  • «Abrogare tutte le leggi contro l’oscenità. Distruggere il senso morale…»
  • «Distruggere la famiglia, favorendo le unioni libere e il divorzio».
  • «Presentare le degenerazioni sessuali come normali, naturali…» 
  • «Svegliate l’interesse della gioventù per il sesso e sarà vostra»

Le istruzioni che seguono sono state state diramate negli Anni Settanta, quando metà dell’umanità gemeva sotto il giogo comunista e l’Unione Sovietica mirava ad espandere la sua influenza culturale e politica sulle masse dell’Occidente. Oggi l’impero comunista non esiste più (o meglio ha subito una metamorfosi di forme e colori, ma è ancora ben radicato – Ndr) , ma in oltre settant’anni il veleno dell’ideologia è penetrato in profondità nel tessuto sociale e particolarmente nella cultura giovanile, perennemente alla ricerca di chimere libertarie. Il tono e gli obiettivi sono gli stessi della Massoneria, la quale si è servita del comunismo (una creatura del capitalismo selvaggio) per corrompere la classe meno agiata. Ecco un diktat estratto dal Manuale per i comunisti della Florida: «Corrompete la gioventù, alienatela dalla religione, fissate la loro attenzione sul sessolasciateli diventare superficiali, distruggete il loro idealismo, provocate con ogni mezzo il crollo delle virtù morali, dell’onestà, della purezza»

Questa e le successive citazioni sono state estratte dall’opera di don Enzo Boninsegna intitolata Perché il pudore? Rifletti! «Un comunista americano ha confessato, ultimamente, di avere propagato la letteratura pornografica, per ventisette anni, per corrompere la gioventù americana» (cfr. K. Kock, Il tramonto del mondo libero, pag. 37; cit. in I. A. Santangelo, L’ultima battaglia, Comunità Editrice, Catania 1985, pag. 35).

Comunismo e promozione della pornografia          

Dalla Parola d’ordine del Partito Comunista Italiano: «Il nostro compito è di promuovere l’ondata della pornografia e di presentarla con simpatia come il fine supremo della libertà artistica». La parola al leader sovietico Lenin (1870-1924): «Se vogliamo distruggere una nazione, dobbiamo prima distruggere la sua morale; poi ci cadrà in grembo come un frutto maturo. Svegliate l’interesse della gioventù per il sesso e sarà vostra». Dalle Direttive date ai comunisti degli Stati Uniti: «Abrogare tutte le leggi contro l’oscenità. Distruggere il senso morale diffondendo la pornografia nei libri, nei periodici, nei film alla radio e in televisione. Presentare le degenerazioni sessuali come normali, naturali, favorevoli all’equilibrio psichico e igienico. Distruggere la famiglia, favorendo le unioni libere e il divorzio».

Come fare di un paese un’isola di ossessi          

Ecco un estratto dal libro Asiatici (1925), del romanziere Artur Landsberger (1876-1933): «Un Paese non è altro che un corpo gigantesco: chi regola le sue funzioni genitali, influenza tutto il corpo e lo riduce in suo potere. Si prende un Paese attraverso il suo istinto più sviluppato, allora, quella generazione, senza più ritegno, perderà le sue forze e sarà in preda a un’ebbrezza di cui noi potremo regolarne la durata. Creando sempre nuovi stimoli, sapremo rendere permanete quell’ebbrezza e fare del Paese un’isola di ossessi».

 Così il porcile diventerà un macello…            

Ecco il pensiero di Michail Bakunin (1814-1876), rivoluzionario russo e iniziatore del movimento anarchico internazionale: «In questa rivoluzione dovremo risvegliare il diavolo nel popolo e in lui le passioni più vili». Jean Cau (1925-1933), scrittore e giornalista francese: «Quando l’uomo sarà divenuto un essere che striscia, che grugna e salta sulla femmina, e voi continuerete soltanto ad accarezzare il suo sesso e a scatenare la bestia che è in lui, allora il porcile diventerà un macelloLa carne che offrite nelle vostre riviste illustrate è buona tutt’al più ad essere venduta, schernita, torturata, uccisa e bruciata».

La “conquista” e corruzione scientifica della donna  

Direttiva massonica: «La prima conquista da fare è la conquista della donna. La donna deve esser liberata dalle catene della Chiesa e dalla legge […]. Per abbattere il cattolicesimo, bisogna cominciare col sopprimere la dignità della donnala dobbiamo corrompere assieme alla ChiesaDiffondiamo la pratica del nudo: prima le braccia, poi le gambe, poi tutto il resto. Alla fine, la gente andrà in giro nuda, o quasi, senza più batter ciglio. E, tolto il pudore, si spegnerà il senso del sacro, s’indebolirà la morale e morirà per asfissia la fede»

Marx, Lenin e la Scuola di Francoforte, contro morale e famiglia          

Nel 1923, su ordine di Lenin, venne fondato a Francoforte un Istituto per il MarxismoPrima idea-chiave: «”Una strategia che potrebbe provocare una simile disintegrazione, una talecorruzione, una tale erosione dell’Occidente, ovvero la “rivoluzione culturale“, potrebbe essere l’unica in grado di creare le condizioni preliminari della rivoluzione comunista […]. L’ostacolo, è la civiltà occidentale stessa e la cultura che genera […]. La civiltà occidentale ha molte roccaforti che costituiscono altrettanti ostacoli: la morale che proviene dalla religione, la famiglia, l’attenzione rivolta al passato come guida per l’avvenire, la padronanza sugli istinti primari dell’uomo, e un’organizzazione sociale e politica che garantisce la libertà senza invitare alla licenza. E, di tutti questi ostacoli, i due più grandi sono Dio immanente, sempre presente, e la famiglia”. Era il messaggio di Marx nel 1843, scritto prima che si lanciasse in una teoria economica pseudo-scientifica. A quel tempo, egli invitava ad una critica spietata di tutto ciò che esiste, ma in modo speciale della religione, della scienza e della famiglia […]. Quando l’uomo occidentale sarà “liberato” dalla sua umanità, e immergerà le sue radici nel fango, la nuova società politica potrà sorgere» […]. Dobbiamo organizzare gli intellettuali e utilizzarli per corrompere l’Occidente.Quando avranno corrotto tutti i suoi valori, solo allora potremo imporre la dittatura del proletariato» .

 Il “nobile” compito di Marx e Freud contro la civiltà occidentale    

Seconda idea-chiavesfruttare in un’ottica marxista le idee di Sigmund Freud (1856-1939). «Lo svilimento della concezione degli istinti sessuali dell’uomo è stato iniziato da Freud […]. Il sesso, il campo più esplosivo della psiche umana, dev’essere scatenato. Un’amalgama di neo-freudismo e di neo-marxismo dovrà distruggere le difese del fragile sistema immunitario della civiltà occidentale» (14).

(14) Cfr. R. de Toledano, L’École de Francfort («La scuola di Francoforte»), pagg. 14-15.

Distruzione della società mediante la musica    

Un mezzo per scatenare i sensi? La musica! «All’Università di Princeton, un membro della scuola, Paul Lazarsfeld, condusse il “Progetto di Studi sulla Radio”, una ricerca innovativa nel campo delle scienze sociali, finanziata dalla Fondazione Rockefeller e dall’Esercito americano. Théodor Adorno, uno dei leader della Scuola di Francoforte ottenne la cattedra del Dipartimento di Studi Musicali sotto la direzione di Lazarsfeld, dove scrisse, durante gli anni ‘30 e ‘40, sull’interesse che presenterebbe la diffusione massiccia di musiche atonali e di altre forme di musiche per distruggere la società.

“Philosophy of Modern Music” – Promozione della degenerazione   

In un’opera storica, “Philosophy of Modern Music” (“La filosofia della musica moderna”), Théodor Adorno raccomandò l’utilizzo su grande scala di forme musicali degenerate per sviluppare certe malattie mentali, ivi compresa la necrofilia. Egli scrisse altrove che era possibile abbattere gli Stati Uniti utilizzando la radio e la televisione per sviluppare una cultura basata sul pessimismo, sulla disperazione e sull’odio di sè» (15).

(15) Cfr. J. Steinberg, Draft Report on Manchurian Children.

Adorno – Il pifferaio magico della contestazione sessantottina    

Già nel 1939, il filosofo, sociologo e musicologo tedesco Adorno (1903-1969), il pifferaio magico della contestazione sessantottina, scriveva: «In uno spazio immaginario ma psicologicamente carico di emozioni, l’ascoltatore che ripensa ad una canzone di successo si immedesimerà nel soggetto ideale della canzone, nella persona a cui, idealmente, la canzone si rivolge. Allo stesso tempo, essendo uno dei tanti che si immedesimano in quel soggetto fittizio, quell’Io musicale, l’ascoltatore, sentirà un sollievo nel suo isolamento perché si sentirà integrato nella comunità dei fans. Fischiettando tale canzone si piega un rituale di socializzazione, nonostante che, una volta passato questo momento di commozione soggettiva non articolata, il suo isolamento continui immutato […]. Il paragone con il drogato è inevitabile. La condotta di un drogato ha di solito anche una componente sociale: essa è una possibile forma di reazione all’atomizzazione che, come hanno notato i sociologi, procede parallelamente alla compressione dei contatti sociali. Drogarsi con la musica, per un certo numero di ascoltatori, sarebbe un fenomeno simile» (16). Concludono gli autori del libro Droga S.p.A.: «Lo scopo dichiarato, come affermò Adorno stesso, era la creazione di una cultura musicale di massa che avrebbe sistematicamente degradato i suoi fruitori. La musica punk rock è il risultato finale del lavoro di Adorno» (17).

(16) Cfr. T. Adorno, Introduzione alla sociologia della musica, Einaudi, Torino 1971.

(17) Cfr. K. Kalimtgis-D. Goldman-J. Steinberg, Droga S.p.A.. La guerra dell’oppio, Edizioni Logos, Roma 1980, pagg. 417, nota nº 18.

Marcuse – Il padre della contestazione studentesca degli Anni Settanta 

Scrive l’altro «cattivo maestro» Herbert Marcuse (1898-1979), il padre della della contestazione studentesca degli anni Sessanta: «Si può parlare a buon diritto di rivoluzione culturale, poiché la contestazione è rivolta all’insieme dell’”établissement” culturale, ivi comprese le basi morali dell’attuale società. L’idea e la strategia tradizionale di rivoluzione […] sono decadute […]. Ciò che dobbiamo intraprendere è un tipo di disintegrazione del sistema che sia diffuso e disperso» (18). Cosa di meglio di un mezzo così apparentemente innocente come la musica?

(18) Cfr. The Resister, Estate-Autunno 1998.

Paolo Baroni

 

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