Monsignore argentino colpevole di Associazione a delinquere a scopo di truffa

Mons. Patrizio Benvenuti è accusato di aver provocato un danno da 30 milioni di euro

BOLZANO. Si preannuncia una dura battaglia legale in aula nell’udienza preliminare davanti al giudice Walter Pelino per la presunta truffa da 30 milioni di euro, a seguito di un’indagine partita da Brunico, che ha coinvolto le polizie di Francia, Belgio, Lussemburgo e Svizzera, addebitata ad un gruppo di faccendieri con coinvolgimento di monsignor Patrizio Benvenuti, alto prelato di 66 anni di origine argentina, residente alle Isole Canarie con contatti altolocati in Vaticano.

A carico del religioso, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione a delinquere a scopo di truffa e omessa dichiarazione dei redditi.

Le vittime della truffa, che ieri hanno annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile, sono 250 (si dice anche di più). In gran parte sono anziani, per lo più francesi e belgi. Gli indagati sono accusati di aver raccolto 30 milioni di euro sfruttando la credibilità del clero, investendo il denaro in società satellite per ottenere ville di lusso e stipendi da sogno.

Il raggiro sarebbe stato architettato – secondo l’accusa – proprio dall’alto prelato (agli arresti domiciliari per diversi mesi a Genova), e dal finanziere Christian Ventisette, 56 anni di origine corse, amministratore delegato della «Estate mare srl» che ha patteggiato due anni

http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/processo-per-maxi-truffa-coinvolto-un-monsignore-1.1524616

La Guardia di finanza ha sequestrato in via preventiva, tra l’altro, una lussuosa villa del Quattrocento a Piombino e un grande sito archeologico a Selinunte. Con mandato di cattura internazionale è ricercato l’affarista francese, Christian Ventisette, di 54 anni, stretto collaboratore del monsignore.

Nell’ambito dell’inchiesta Opus, la Guardia di finanza ha sequestrato Villa Vittoria, una lussuosa e antica dimora risalente nelle mura al 1465, a Piombino, di proprietà della Fondazione Kepha del valore di circa 8 milioni di euro, utilizzata – per gli inquirenti – personalmente da Mons. Benvenuti.

Oltre alla villa, sempre di proprietà della Fondazione, è stato sequestrato un grande sito archeologico in Sicilia nel Centro Archeologico Museale di Triscina di Selinunte, del valore di circa 850.000 euro; di proprietà della Icre srl, società avente sede in Lussemburgo ma riferibile all’indagato latitante Ventisette. Sono stati messi i sigilli anche a un immobile in Poggio Catino (RI) del valore di 530.000 euro e altri immobili e terreni a Poppi (AR) per il valore di 670.000 euro.

Nel mandato di arresto europeo è stato richiesto il sequestro anche di una villa considerevole in Corsica. E’ stato sottoposto a sequestro anche il sito web della Fondazione Kepha Onlus.

(fonte: Ansa)

 

E’ lecito non provare alcuna compassione, come non l’ho ricevuta io da questi signori? Colmi di chiacchere e niente fatti? Penso a quel vescovo a cui chiedemmo aiuto disperati che si mise di fronte a me e mi accusò come se lo volessi truffare, non vi dico la sorpresa e lo sgomento che provai, in seguito scoprii che pesavano querele su di lui per motivi simili…  pensate l’hanno fatto  cardinale segno che il più pulito, ha la rogna. E ha fatto di peggio al padre dopo una celebrazione. L’unica carità finiscono per farla solo agli avvocati che pagano profumatamente per uscire puliti dalle loro angherie e porcherie. Non smetterò mai di ripetere che non sono illazioni, ne ho avuto prove più che sufficienti!

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