Considerazione sulle stimmate di Padre Pio

C’e stata una grande polemica sulle stimmate di Padre Pio, c’è chi ha provato a dimostrare come le stimmate si possono provocare, non dico che di millantatori non ne esistano, ce ne sono di viventi. Ma quelle sono solo scimmie che campano sulla credulità popolare. Padre Pio fa parte di un’ altro pianeta e a quei tempi certi esperimenti sarebbero costati la vita. Non è solo per questo che lui era speciale. Non ha fatto una vita comoda E stato combattuto parecchio e l’unica consolazione sono state le anime di coloro che lo seguivano, essere soli in mezzo a tanto dolore tra le calunnie e la diffidenza ed essere allo stesso tempo cosi forte, così fedele a gli impegni assunti, così vicino a tutti non era chiaramente opera sua.
Ci vuole una fantasia malata per credere che questa possa essere una scelta E sopratutto non avete minimamente idea dello strazio che ha dovuto sopportare!

«Non posso immaginare quali sostanze permettano di tenere aperte le ferite per cinquant’anni, impedendone la naturale evoluzione […] Più si studia l’anatomia e la fisiopatologia delle lesioni, più ci si rende conto che una ferita non può rimanere aperta com’è accaduto invece per le stimmate di Padre Pio, senza complicazioni, senza conseguenze per i muscoli, i nervi, i tendini. Le dita del frate stimmatizzato erano sempre affusolate, rosee e pulite: con ferite che trapassavano il palmo e sbucavano sul dorso della mano, avrebbe dovuto avere le dita gonfie, tumefatte, rosse, e con un’importante impotenza funzionale. Chi subisce lesioni come quelle, ha le dita rattrappite con sensibilità alterata. Per Padre Pio, invece, le evidenze contrastano con la presentazione e l’evoluzione di una ferita così ampia, quale ne sia stata la causa iniziale. Questo è ciò che dice la scienza».

(Professor Ezio Fulcheri, docente di anatomia patologica all'università di Genova e di paleopatologia all'università di Torino)

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