“Beatissimo Padre, con profondo dolore, ma mossi dalla fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo, dall’amore alla Chiesa e al papato, e dalla devozione filiale verso di Lei, siamo costretti a rivolgerLe una correzione a causa della propagazione di alcune eresie sviluppatesi per mezzo dell’esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’ e mediante altre parole, atti e omissioni di Vostra Santità”.
Così inizia la lettera che 40 studiosi cattolici di tutto il mondo hanno recapitato a papa Francesco lo scorso 11 agosto e rendono pubblica da oggi, domenica 24 settembre, nel sito www.correctiofilialis.org
I 40 firmatari sono intanto già diventati 62 e altri se ne potranno aggiungere. Ma Francesco non ha dato finora alcun segno di aver preso in considerazione il loro passo.
Un passo che non ha eguali nella storia moderna della Chiesa. Perché è al lontano 1333 che risale l’ultimo precedente analogo, cioè una “correzione” pubblica rivolta al papa per delle eresie da lui sostenute, poi effettivamente rigettate dal papa di allora, Giovanni XXII.
Le eresie denunciate dai firmatari della lettera sono sette. E tutte contenute, a loro giudizio, nel capitolo ottavo dell’esortazione apostolica “Amoris laetitia“, di cui riportano i passaggi cruciali.
Ma non solo lì. La lettera elenca anche una serie di parole, atti e omissioni con cui papa Francesco avrebbe ulteriormente propagato quelle stesse eresie. Con ciò dando “scandalo alla Chiesa e al mondo”.
Da qui la decisione non solo di denunciare pubblicamente questo stato di cose, ma anche di rivolgere a papa Francesco l’esplicita richiesta di correggere gli errori da lui “sostenuti e propagati causando grande e imminente pericolo per le anime”.
La “correctio” vera e propria, scritta in latino, occupa poco più di una pagina delle 26 dell’intera lettera, ed è riprodotta integralmente più sotto, nella traduzione che ne hanno fatto gli stessi autori.
A proposito dei quali va detto che, nella lettera recapitata al papa, le firme sono collocate non al termine del testo ma subito dopo la “Correctio” e prima delle lunghe “Delucidazioni” finali, che quindi hanno un valore più accessorio che sostanziale. Esse insistono sul retroterra teologico delle eresie denunciate e lo individuano nel “modernismo” e nell’influenza del pensiero di Martin Lutero, per il quale papa Francesco – si legge – denoterebbe “una simpatia senza precedenti”.
Tra i 62 firmatari, elencati più sotto, i 40 che hanno sottoscritto la lettera recapitata al papa sono segnalati in neretto.
E tra le firme che si sono aggiunte in seguito compare anche quella di un vescovo, l’unico. È Bernard Fellay, superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, cioè dei lefebvriani.
Questa sua firma potrebbe effettivamente creare più difficoltà a papa Francesco di quanta non gliene procuri la lettera, per la quale ha fin qui ostentato indifferenza.
Il fatto che Fellay riconosca sette volte eretico Francesco, infatti, rende difficile, se non impossibile, quella riconciliazione pratica che lo stesso Francesco ha mostrato più volte di voler affrettare con i lefebvriani.
Tornando ai primi 40 firmatari, ci sono tra loro due dei sei studiosi laici convenuti a Roma lo scorso 22 aprile per il seminario di studio su “Amoris laetitia” ricordato dal cardinale Carlo Caffarra nella sua ultima – e inascoltata – lettera a papa Francesco.
I due sono Claudio Pierantoni, professore di filosofia alla Universidad de Chile di Santiago del Cile, e Anna Silvas, australiana, specialista dei Padri della Chiesa e docente alla University of New England.
Di Pierantoni. Settimo Cielo ha pubblicato il 14 settembre una nota che così terminava:
“È necessario e urgente che una qualche forma di correzione ‘formale’, o forse meglio, ‘filiale’ del papa, finalmente appaia. E Dio conceda al Santo Padre un cuore aperto per ascoltarla”.
Mentre di Anna Silvas si ricorda che nel seminario del 22 aprile si mostrò scettica sulla volontà di papa Francesco di accogliere una “correzione”.
Piuttosto, ella propose per l’attuale era post-cristiana una “opzione Benedetto“, ispirata al monachesimo nel crollo dell’età antica, un umile e comunitario “dimorare” presso Gesù e il Padre (Gv 14, 23) nella fiduciosa attesa, fatta di preghiera e lavoro, che cessi la tempesta che sconvolge oggi il mondo e la Chiesa.
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CORRECTIO
Per mezzo di parole, atti e omissioni e per mezzo di passaggi del documento “Amoris laetitia”, Vostra Santità ha sostenuto, in modo diretto o indiretto (con quale e quanta consapevolezza non lo sappiamo né vogliamo giudicarlo), le seguenti proposizioni false ed eretiche, propagate nella Chiesa tanto con il pubblico ufficio quanto con atto privato:
- “Una persona giustificata non ha la forza con la grazia di Dio di adempiere i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti fossero impossibili da osservare per colui che è giustificato; o come se la grazia di Dio, producendo la giustificazione in un individuo, non producesse invariabilmente e di sua natura la conversione da ogni peccato grave, o che non fosse sufficiente alla conversione da ogni peccato grave”.
- “I cristiani che hanno ottenuto il divorzio civile dal coniuge con il quale erano validamente sposati e hanno contratto un matrimonio civile con un’altra persona (mentre il coniuge era in vita); i quali vivono ‘more uxorio’ con il loro partner civile e hanno scelto di rimanere in questo stato con piena consapevolezza della natura della loro azione e con il pieno consenso della volontà di rimanere in questo stato, non sono necessariamente nello stato di peccato mortale, possono ricevere la grazia santificante e crescere nella carità”.
- “Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di quell’azione”.
- “Una persona, mentre obbedisce alla legge divina, può peccare contro Dio in virtù di quella stessa obbedienza”.
- “La coscienza può giudicare veramente e correttamente che talvolta gli atti sessuali tra persone che hanno contratto tra loro matrimonio civile, quantunque uno dei due o entrambi siano sacramentalmente sposati con un’altra persona, sono moralmente buoni, richiesti o comandati da Dio”.
- “I principi morali e le verità morali contenute nella Divina Rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni negative che vietano assolutamente particolari generi di azioni che per il loro oggetto sono sempre gravemente illecite”.
- “Nostro Signore Gesù Cristo vuole che la Chiesa abbandoni la sua perenne disciplina di rifiutare l’Eucaristia ai divorziati risposati e di rifiutare l’assoluzione ai divorziati risposati che non manifestano la contrizione per il loro stato di vita e un fermo proposito di emendarsi”.
Tutte queste proposizioni contraddicono verità divinamente rivelate che i cattolici devono credere con assenso di fede divina. […] È necessario per il bene delle anime che esse siano ancora una volta condannate dall’autorità della Chiesa. Nell’elencare queste sette proposizioni, non intendiamo offrire una lista esaustiva di tutte le eresie ed errori che ad una lettura obbiettiva di “Amoris laetitia”, secondo il suo senso naturale e ovvio, il lettore evidenzierebbe in quanto affermati, suggeriti o favoriti dal documento. Piuttosto ci riferiamo alle proposizioni che Vostra Santità, mediante parole, atti e omissioni, ha in effetti sostenuto e propagato, causando grande e imminente pericolo per le anime.
Pertanto, in quest’ora critica, ci rivolgiamo alla “cathedra veritatis”, la Chiesa Romana, che per legge divina ha preminenza su tutte le Chiese e della quale siamo e intendiamo rimanere sempre figli leali. Rispettosamente insistiamo affinché Vostra Santità pubblicamente rigetti queste proposizioni, compiendo così il mandato di Nostro Signore Gesù Cristo dato a Pietro e attraverso di lui a tutti i suoi successori fino alla fine del mondo: “Ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli”.
Rispettosamente chiediamo la Vostra Benedizione Apostolica, assicurandoLe la nostra devozione filiale in Nostro Signore e la nostra preghiera per il bene della Chiesa.
(In neretto i primi 40 firmatari, quelli della lettera recapitata al papa l’11 agosto. Il nome di uno di questi è stato omesso su sua richiesta)
Dr. Gerard J. M. van den Aardweg
European editor, Empirical Journal of Same-Sex Sexual Behavior
Prof. Jean Barbey
Historian and Jurist, former Professor at the University of Maine
Fr Claude Barthe
Diocesan Priest
Philip M. Beattie
BA (Leeds), MBA (Glasgow), MSc (Warwick), Dip. Stats (Dublin), Associate Lecturer, University of Malta (Malta)
Fr Jehan de Belleville
Religious
Dr. Philip Blosser
Professor of Philosophy, Sacred Heart Major Seminary, Archdiocese of Detroit
Fr Robert Brucciani
District superior of the SSPX in Great Britain
Prof. Mario Caponnetto
University Professor, Mar de la Plata (Argentina)
Mr Robert F. Cassidy STL
Fr Isio Cecchini
Parish Priest in Tuscany
Salvatore J. Ciresi, M.A.
Director of the St. Jerome Biblical Guild, Lecturer at the Notre Dame Graduate School of Christendom College
Fr. Linus F Clovis
Director of the Secretariat for Family and Life in the Archdiocese of Castries
Fr Paul Cocard
Religious
Fr Thomas Crean OP STD
Prof. Matteo D’Amico
Professor of History and Philosophy, Senior High School of Ancona
Dr. Chiara Dolce PhD
Research doctor in Moral Philosophy at the University of Cagliari
Nick Donnelly MA
Deacon
Petr Dvorak
Head of Department for the Study of Ancient and Medieval Thought at the Institute of Philosophy, Czech Academy of Sciences, Prague; Professor of philosophy at Saints Cyril and Methodius Theological Faculty, Palacky University, Olomouc, Czech Republic
H.E. Mgr Bernard Fellay
Superior General of the SSPX
Christopher Ferrara Esq.
Founding President of the American Catholic Lawyers’ Association
Prof. Michele Gaslin
Professor of Public Law at the University of Udine
Prof. Corrado Gnerre
Professor at the Istituto Superiore di Scienze Religiose of Benevento, Pontifical Theological University of Southern Italy
Dr. Ettore Gotti Tedeschi
Former President of the Institute for Works of Religion (IOR), Professor of Ethics at the Catholic University of the Sacred Heart, Milan
Dr. Maria Guarini STB
Pontificia Università Seraphicum, Romae; editor of the website Chiesa e postconcilio
Prof. Robert Hickson PhD
Retired Professor of Literature and of Strategic-Cultural Studies
Fr John Hunwicke
Former Senior Research Fellow, Pusey House, Oxford
Fr Jozef Hutta
Diocesan Priest
Prof. Isebaert Lambert
Full Professor at the Catholic University of Louvain, and at the Flemish Katholieke Universiteit Leuven
Dr. John Lamont STL
DPhil (Oxon.)
Fr Serafino M. Lanzetta STD
Lecturer in Dogmatic Theology, Theological Faculty of Lugano, Switzerland; Priest in charge of St Mary’s, Gosport, in the diocese of Portsmouth
Prof. Massimo de Leonardis
Professor and Director of the Department of Political Sciences at the Catholic University of the Sacred Heart in Milan
Msgr. Prof. Antonio Livi
Academic of the Holy See
Dean emeritus of the Pontifical Lateran University
Vice-rector of the church of Sant’Andrea del Vignola, Rome
Dr. Carlo Manetti
Professor in Private Universities in Italy
Prof. Pietro De Marco
Former Professor at the University of Florence
Prof. Roberto de Mattei
Former Professor of the History of Christianity, European University of Rome, former Vice President of the National Research Council (CNR)
Fr Cor Mennen
Lecturer in Canon Law at the Major Seminary of the Diocese of ‘s-Hertogenbosch (Netherlands). Canon of the cathedral chapter of the diocese of ‘s-Hertogenbosch
Prof. Stéphane Mercier
Lecturer in Philosophy at the Catholic University of Louvain
Don Alfredo Morselli STL
Parish priest of the archdiocese of Bologna
Martin Mosebach
Writer and essayist
Dr. Claude E. Newbury
Former Director of Human Life International in Africa south of the Sahara; former Member of the Human Services Commission of the Catholic Bishops of South Africa
Prof. Lukas Novak
Faculty of Arts and Philosophy, Charles University, Prague
Fr Guy Pagès
Diocesan Priest
Prof. Paolo Pasqualucci
Professor of Philosophy (retired), University of Perugia
Prof. Claudio Pierantoni
Professor of Medieval Philosophy in the Philosophy Faculty of the University of Chile; Former Professor of Church History and Patrology at the Faculty of Theology of the Pontificia Universidad Católica de Chile
Father Anthony Pillari, J.C.L., M.C.L
Prof. Enrico Maria Radaelli
Philosopher, editor of the works of Romano Amerio
Dr. John Rao
Associate Professor of History, St. John’s University, NYC; Chairman, Roman Forum
Dr. Carlo Regazzoni
Licentiate in Philosophy at University of Freiburg
Dr. Giuseppe Reguzzoni
External Researcher at the Catholic University of Milan and former editorial assistant of Communio, International Catholic Review (Italian edition)
Prof. Arkadiusz Robaczewski
Former Professor at the Catholic University of Lublin
Fr Settimio M. Sancioni STD
Licence in Biblical Science
Prof. Andrea Sandri
Research Associate, Catholic University of the Sacred Heart in Milan
Dr. Joseph Shaw
Tutor in Moral philosophy, St Benet’s Hall, University of Oxford
Fr Paolo M. Siano
Historiae Ecclesiasticae Doctor
Dr. Cristina Siccardi
Historian of the Church
Dr Anna Silvas
Adjunct research fellow, University of New England, NSW, Australia
Prof. Dr Thomas Stark
Phil.-Theol. Hochschule Benedikt XVI, Heiligenkreuz
Rev. Glen Tattersall
Parish Priest, Parish of Bl. John Henry Newman, archdiocese of Melbourne; Rector, St Aloysius’ Church
Prof. Giovanni Turco
Associate Professor of Philosophy of Public Law at the University of Udine, Member Corrispondent of the Pontificia Accademia San Tommaso d’Aquino
Prof. Piero Vassallo
Former redactor of Cardinal Siri’s theological review Renovatio
Prof. Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira
Former Professor at the Pontifical University of São Paulo, Brazil
Mons. José Luiz Villac
Former Rector of the Seminary of Jacarezinho
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