Da un sito USA le citazioni che seguono di Bergoglio in occasione del recente viaggio in Indonesia, alla Moschea di Giacarta ha firmato un testo con il grande imam per la pace e il clima. “La fede è strumentalizzata per i conflitti. La crisi ambientale è un ostacolo alla convivenza dei popoli” Per non parlare delle effusioni con l’Imam, compreso il baciamano (abominevole segno di sottomissione del tutto assurda)…
Diversi articoli su libertà di religione e dialogo interreligioso. Quel che vale per l’islamismo, vale ovviamente per tutte le religioni.
Sembra un predicatore laico. Cosa possono costruire i giovani e tutti gli uomini, senza Cristo Signore, mai nominato da colui che dovrebbe essere il Suo vicario?
I commenti di Bergoglio sul suo ultimo viaggio:
“Ogni religione è un modo per arrivare a Dio. Ci sono lingue diverse per arrivare a Dio, ma Dio è Dio per tutti. E come è Dio Dio per tutti? Siamo tutti figli e figlie di Dio. Ma il mio dio è più importante del tuo dio, è vero? “C’è un solo Dio e ognuno di noi ha una lingua per arrivare a Dio. Sikh, musulmani, induisti, cristiani, sono strade diverse. [… ]
“Per avere un dialogo interreligioso tra i giovani ci vuole coraggio, perché la gioventù è davvero il momento in cui c’è coraggio nella nostra vita. Ma questo coraggio lo puoi avere e usarlo per cose che proprio non ti aiutano, oppure puoi usare quel coraggio per andare avanti e impegnarti nel dialogo. [… ]
“Si può costruire e andare avanti con il dialogo interreligioso quando ci si rispetta, e questo è molto importante. [… ]
“Preghiamo l’uno per l’altro… Che Dio ci benedica tutti. E con il passare del tempo si diventa vecchi, soprattutto quando si diventa nonni, trasmettetelo ai figli e ai nipoti. –
La “benedizione’ anomala quanto il suo dispensatore.
Bergoglio impartisce una benedizione «valida per tutte le religioni» senza fare il segno della croce.
(Lo fece anche ai giornalisti all’inizio del pontificato -ndr)
Al termine di un incontro con giovani di diverse fedi a Giacarta, papa Francesco ha impartito una benedizione senza invocare la Trinità con il segno della croce, dicendo che la benedizione sarebbe «valida per tutte le religioni».
Al termine del suo primo giorno intero di appuntamenti in Indonesia, Bergoglio ha preso parte a un’assemblea dei partecipanti alla comunità Scholas Occurrentes, un’organizzazione internazionale lanciata proprio da lui in Argentina nel 2001
Dopo aver intrattenuto un dialogo avanti e indietro con alcuni dei giovani coinvolti, il Papa ha annunciato che avrebbe impartito una benedizione finale. Poiché il gruppo era composto da un certo numero di religioni diverse (
Scholas non è un’organizzazione cattolica), la benedizione di Francesco ha assunto una natura multireligiosa.
«Vorrei impartire una benedizione. Una benedizione significa dire bene, augurare bene qualcosa», ha esordito. Continuando la sua preghiera di benedizione alla folla riunita, che includeva cattolici e musulmani, Bergoglio ha aggiunto:
«Qui, voi appartenete a religioni diverse, ma noi abbiamo un solo Dio, è uno solo. E in unione, in silenzio, pregheremo il Signore e io darò una benedizione per tutti, una benedizione valida per tutte le religioni. Che Dio benedica ciascuno di voi. Possa egli benedire tutti i vostri desideri. Possa benedire le vostre famiglie. Possa egli benedirvi qui presenti. Possa benedire il vostro futuro. Amen».
In conclusione, Francesco non ha fatto il segno della croce, come è consuetudine per un religioso cattolico impartire una benedizione, né ha invocato il nome della Santissima Trinità.
L’Indonesia è composta da una popolazione fortemente islamica: l’87% è musulmano e solo il 3% è cattolico. Dato questo fatto, il fatto che Francesco abbia evitato di fare il segno della croce o di invocare il nome della Trinità è stato elogiato dai traduttori della trasmissione in streaming, che hanno elogiato la sua sensibilità in una nazione prevalentemente musulmana.
Tuttavia, l’insegnamento cattolico afferma che «la Chiesa impartisce benedizioni invocando il nome di Gesù, solitamente mentre si fa il segno sacro della Croce di Cristo».
Il segno della croce, che invoca per nome ciascuna delle tre persone della Trinità, è un gesto spiccatamente cristiano, poiché altri credi che professano un solo Dio – l’Islam e l’Ebraismo – non accettano Dio come Trinità.
I manuali catechetici tradizionali sottolineano che il segno della croce «è il segno esteriore che distingue il cristiano dagli altri uomini». Le rubriche liturgiche sottolineano anche come il segno della croce sia una parte fondamentale di una benedizione.
L’uso del segno della croce nella Chiesa cattolica risale ai primi tempi, come attestato da San Basilio il Grande, il quale scrisse che la pratica era stata tramandata dagli Apostoli, i quali «ci hanno insegnato a segnare con il segno della croce coloro che ripongono la loro speranza nel Signore».
Questo ulteriore attacco alla religione cattolica mostra come il fine del viaggio in Indonesia non sia l’evangelizzazione, come da comando di Nostro Signore, né l’incontro con la comunità cristiana, quanto invece il dialogo interreligioso, che possiamo qui chiamare senza infingimenti come puro sincretismo, testimoniato anche dalle foto in cui l’imam di Giacarta, in posizione dominante in quanto non seduto su una sedia a rotelle, bacia in testa Bergoglio.
Notare come al bacio in testa del religioso islamico Bergoglio risponda con un dolce bacio sulla mano. Avevamo visto il pontefice baciare le mani anche in un’altra occasione di sincretismo: quando incontrò in Israele alcuni sopravvissuti dei campi di concentramento tedeschi.
Come noto, anni fa durante l’incontro interreligioso di Abu Dhabi vi era stato anche un bacio con il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb.