La carità: tutti ne parlano, pochi la praticano

Tu che la proclami, tu che te ne fai vanto e  misurando te ne guardi bene di voler ascoltare il  povero, che disperato con la paura di perdere anche quel piccolo contatto d’amore, si tiene tutto dentro.

E voi che disperate e lasciate che le persone vengano assalite dal dolore che le consuma. Esse  muoiono lentamente, vivono all’inferno davanti alla vostra indifferenza. E per scusarvi dei vostri pregiudizi crudeli, dite che gli altri cercano solo benefici…. ma l’innocenza di chi ha bisogno rimane, la verità vi accusa dinnanzi a Dio…

La Bibbia è una difesa quando dice:

    “ Figlio, non rifiutare il soccorso al povero, non essere insensibile allo sguardo del bisognoso. Non esasperare un uomo in difficoltà. Non turbare un cuore esasperato, non negare un dono al bisognoso. Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo, non offrire a nessuno l’occasione di maledirti “ Siracide  4,1-5.

“ Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore che gli ripagherà la buona azione “.Proverbi 19,17.

San Vincenzo de’ Paoli  ( Lettera 2546 ) scriveva:

 “ Non dobbiamo regolare il nostro atteggiamento verso i poveri da ciò che appare esternamente in essi e neppure in base alle loro qualità interiori: Dobbiamo piuttosto considerarli al lume della Fede. Il Figlio di Dio ha voluto essere povero ed essere rappresentato dai poveri.

Nella sua Passione non aveva quasi la figura di uomo; appariva un folle davanti ai gentili, una pietra di scandalo per i giudei; eppure Egli si qualifica l’Evangelizzatore dei poveri: “ Mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio “(Lc .4,18). Dobbiamo entrare in questi sentimenti e fare ciò che Gesù ha fatto: curare i poveri, consolarli, soccorrerli, raccomandarli… Egli stesso volle nascere povero, ricevere nella sua compagnia i poveri, servire i poveri,  mettersi al posto dei poveri, fino a dire che il bene o il male che noi faremo ai poveri lo terrà come fatto alla sua persona divina. Dio ama i poveri, e per conseguenza, ama quelli che amano i poveri. In realtà quando si ama molto qualcuno, si porta affetto ai suoi amici e ai suoi  servitori. Così, abbiamo ragione di sperare che, per amore di essi, Dio amerà anche noi.Sforziamoci perciò di diventare sensibili alle sofferenze e alle miserie del prossimo.  Dio che ci donò lo spirito di misericordia e di amore, che ce ne riempia, e che ce lo conservi.

  Il servizio ai poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi. E anche se  nell’ora dell’orazione avete da portare un soccorso ai poveri, andatevi tranquillamente. Non è lasciare  Dio, quando si lascia Dio per Iddio, ossia un’opera di Dio per un’altra. La carità è superiore a tutte le regole, e tutto deve riferirsi ad essa. E’ una grande signora: bisogna fare ciò che comanda. Tutti quelli che amano i poveri in vita non avranno alcun timore della morte. Serviamo dunque con rinnovato amore i poveri. Essi sono i nostri signori e padroni “.        

Tutti gli uomini di Dio sono passati attraverso la strada regia della Carità….

S. Gregorio Magno, ( Omelia 3,6 ), scriveva :
“ Imita la terra, o uomo, produci anche tu i tuoi frutti. La terra produce frutti, però non può goderseli, li produce a tuo beneficio. Tu invece puoi raccogliere a tuo vantaggio tutto ciò che vai producendo. Infatti la ricompensa e il premio delle buone opere vanno a coloro che le hanno compiute. Se hai dato all’affamato, diventa tuo tutto ciò che gli hai donato, anzi ritorna a te accresciuto . Come infatti il frumento che cade in terra va a vantaggio di colui che lo ha seminato così il pane dato all’affamato riporta molti benefici. Quello che è il fine dell’agricoltura sia dunque per te il criterio della tua seminagione spirituale.
Non vedi coloro che per un momento di onore o per l’applauso della gente profonde grandi ricchezze ? Tu invece sei parco proprio in quelle cose che ti possono procurare una gloria immensa. Quanto dovresti essere grato al Donatore benefico per l’onore che ti viene fatto.
Quanto dovresti essere contento di non dover tu battere alla porta altrui. Tu invece eviti di incontrarti con chi potrebbe chiederti qualche spicciolo. Tu dici – non ho nulla, non posso darti nulla-. In effetti sei veramente povero, anzi privo di ogni bene. Sei povero di amore, povero di umanità, povero di fede in Dio, povero di speranza nella vita eterna “.

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