O Dio eterno, o maestro buono…

 

O Dio eterno, o maestro buono, che hai fatto e formato il corpo dell’uomo dal limo della terra, o dolcissimo amore: di così vile cosa l’hai formato, ma dentro gli hai messo tanto grande tesoro quale è l’anima che porta in sé l’immagine di te, Dio eterno”.

O mio Signore, è la tua eterna carità che ti mosse a creare l’uomo a tua immagine e somiglianza… Poiché questo tu hai fatto, eterna Trinità, per desiderio che l’uomo internamente ti partecipasse, nella tua alta ed eterna Trinità. Perciò gli donasti la memoria, affinché egli potesse ricordarsi dei tuoi benefici e per mezzo della quale l’uomo può partecipare della tua potenza; perciò gli donasti l’intelletto, affinché egli, vedendola, conoscesse la tua bontà e fosse partecipe della sapienza del tuo Figlio unigenito; perciò gli donasti la volontà, affinché l’uomo potesse amare quel che l’intelletto poté vedere e conoscere della tua Verità, divenendo partecipe della clemenza dello Spirito santo. Quale mai fu la ragione vera per la quale l’uomo fu da te collocato in così grande dignità? La ragione è l’amore inestimabile col quale in te stesso hai guardato la tua creatura e te ne sei innamorato; e perciò l’hai creata per amore, per amore le hai dato l’essere affinché essa potesse gustare il Bene sommo ed eterno che tu sei.

Nel lume della fede acquisto la sapienza nella sapienza del Verbo del tuo Figlio; nel lume della fede sono forte, costante, perseverante; nel lume della fede spero… Veramente questo lume è un mare, perché nutre l’anima in te, mare di pace, Trinità eterna. La tua acqua è uno specchio, per mezzo del quale tu vuoi che io ti conosca: poiché, guardando in questo specchio, tenendolo con la mano dell’amore, essa rappresenta, in te, me che sono tua creatura, e te in me per l’unione che hai fatta della natura divina con la nostra umanità.

O Trinità eterna, nel tuo lume che hai dato a me e che ho ricevuto con il lume della santissima fede, ho conosciuto, grazie a tante ammirabili spiegazioni, la via della grande perfezione, affinché io possa servire nella luce e non nelle tenebre, perché possa essere specchio di buona e santa vita, e mi sollevi dalla mia miserabile vita, poiché da sempre ti ho servito in tenebre a causa delle mie colpe. Non avevo conosciuto la tua verità, perciò non potevo amarla. Perché non ti ho conosciuto? Perché non ti ho visto con il lume della santissima fede, dal momento che la nube dell’amor proprio aveva offuscato l’occhio del mio intelletto. E tu, Trinità eterna, ora con la tua luce hai dissolto le tenebre… Vestimi, di prego, di te, Verità eterna, affinché io corra questa vita morale con vera obbedienza e con il lume della santissima fede, con il quale mi sembra che tu ancora inebri l’anima mia

+ S Caterina da Siena

 

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